La dolce vita è un ricordo che profuma di leggenda, la suggestione di una Roma che non c’è più: il lusso dei grandi hotel, le luci di via Veneto, gli scatti rubati, i paparazzi nascosti, i flash che illuminano il sorriso delle attrici o lo sguardo tenebroso degli attori. Restano racconti e rimpianti, fotografie in bianco e nero, aneddoti che impastano realtà e fantasia. In fondo era Cinecittà. In fondo era un pezzo di Hollywood.
La dolce vita è un richiamo nostalgico, ma anche, d’improvviso, un riverbero: è cadenza americana, è stile, è bellezza. È elegante mondanità che torna. E a riportare tutto ciò è un’artista sola, che però possiede tanti volti: attrice, cantate, stilista. Provocatoria, eccentrica, bravissima. Si chiama Stefani Joanne Angelina Germanotta, per il mondo Lady Gaga, nome d’arte suggerito da una canzone dei Queen. È stata in Italia diverse settimane per girare “House of Gucci”, film ispirato al fondatore della “maison” di moda, Maurizio, in cui lei interpreta Patrizia, l’ex moglie che lo fece assassinare, poi condannata. Un “colossal” diretto da Ridley Scott con un cast di stelle, da Adam Driver ad Al Pacino, che ha previsto scene a Milano e in Valle d’Aosta, ma soprattutto a Roma, diventata un set a cielo aperto, dal quartiere Talenti, insolito per i ciak, a via Condotti. Ma la dolce vita è tornata soprattutto nella sua storica culla, ovvero via Veneto, con i paparazzi di oggi e i ragazzini armati di smartphone, assiepati davanti all’Hotel Baglioni: attesa a volte inutile, è capitato che uscisse nascosta da un tendone steso tra il portone e l’auto per proteggere abiti di scena già indossati, a volte ripagata da un sorriso, da un bacio lanciato, da un saluto, da un fiore.
La dolce vita è la caccia alla diva, è la fibrillazione del locale in cui ordina un semplice sushi, è la galleria di foto che portano indietro nel tempo noi per romanticismo e lei per esigenze di scena: eccola con grandi orecchini, con capelli cotonati, vestita da sposa davanti alla chiesa di Santa Maria in Campitelli dove pochi la riconoscono. Lady Gaga ordina il sushi e fa notizia, beve uno spritz e l’immagine diventa virale, perché tutto di lei, attorno a lei, è importante, ma ama la pasta al pomodoro e prepara personalmente la salsa: rosmarino e porri e finocchio gli ingredienti che aggiunge per darle un gusto particolare. E adora il vino, tanto da pensare di produrlo.
La dolce vita torna, ogni tanto. Era successo con Leonardo Di Caprio e adesso con lei. Di Lady Gaga, però, siamo più felici perché non è solo un’icona pop, una star distante anni luce, ma un modello di vita: dalle sue confessioni sincere le ragazzine imparano la forza, non imitano solo un look, perché Lady Gaga è stata più forte del male subito (giovanissima, fu stuprata) e del disagio psicologico, forse legato a quell’episodio, forse no. Ha superato lo stress, l’autolesionismo, e ancora oggi combatte. E insegna a combattere. Eppoi, è una di noi. Orgogliosa delle sue origini italiane. Fiera dei sacrifici affrontati dai nonni emigrati nei primi del Novecento da Naso, in Sicilia, alla ricerca di una vita migliore. La fierezza delle radici è racchiusa nel “tweet” di saluto postato al momento di ripartire, dopo un’ultima istantanea, remake del romanzo di Roma e delle sue star: lei che lascia l’albergo commossa, ringrazia i fan in attesa e regala loro dei tulipani gialli.
I tulipani della diva
Un omaggio ai fans davanti all’hotel, i paparazzi, le luci di Roma: così Lady Gaga ci riporta nella dolce vita. l’icona pop, Però, non regala solo sogni, insegna a superare le difficoltà della vita