Ntrita come è maturata l’idea di coinvolgere Vicky Bafataki con la sua troupe della televisione nazionale greca in questo tour alla scoperta della Granda?
«È stata coinvolta come membro della giuria per questa terza edizione di AmiCorti IFF. Raccontandole il nostro progetto, che le è piaciuto molto, in virtù del coinvolgimento e la partecipazione degli altri membri della giuria, quali: Paul Haggis (Due Premi Oscar), presidente della giuria di questa edizione, e gli altri membri di alto rilievo ha accetto la proposta esprimendo il desiderio di conoscere i luoghi del festival. Inoltre, la sua esperienza ha fatto si che il nostro festival venisse rappresentato con eleganza attraverso un particolare logo che racconta l’intero territorio di Peveragno».
La vostra amicizia vedrà Vicky Bakataki quale membro della commissione giudicatrice del festival Amicorti film. Quali le novità e le anticipazioni previste per l’evento che andrà in scena dal 14 al 19 giugno?
«Vicky, insieme al professor Giuseppe Tardivo, al professor Evangelos Protopapadaki e ad altri membri internazionali della giuria di questa edizione, nel mese di aprile, si sono incontrati per discutere e valutare la rosa dei finalisti delle 181 opere partecipanti da tutto il mondo. Il loro incontro e la loro esperienza mi hanno aiutato a dirigere al meglio questa edizione. Ci sono molti più premi che verranno assegnati ai registi e attori protagonisti durante la serata della premiazione. Ma, le novità di questa edizione cosi cresciuta sono le tematiche che verrano affrontate. Riflessioni sul femminicidio e la giornata dedicata alla forza della donna; Il ruolo della famiglia nella società di oggi; gli effetti e i mutamenti della società durante la pandemia; il tema dei senza tetto… Senza dimenticare “la mattina del 12 novembre del 2003, quando un camion imbottito di esplosivo, guidato da due suicidi di Al Qaeda, ha devastato la base militare degli italiani impegnati nella missione denominata “Operazione Antica Babilonia”, nella città irachena di Nāṣiriya”. Un tragico evento che verrà ricordato dal film di Aureliano Amadei, “Venti sigarette”».
Qual è il messaggio che Amicorti desidera condividere?
«Arrivare vuol dire infatti arrivare insieme! Il linguaggio universale del cinema ci fa riflettere e ci ricorda che siamo una cosa sola. Quest’anno ci concentriamo sul cinema come strumento di difesa della giustizia sociale. Poiché è difficile apportare cambiamenti nel mondo reale, immaginiamo il mondo che vogliamo attraverso il cinema. Immaginiamo un mondo giusto in cui viene valorizzata la voce di ogni donna e uomo. Amicorti International Film Festival sta facendo la sua parte sostenendo le tematiche sociali importanti con una giuria eccellente che non vive solo esclusivamente nel cinema, ma si impegna e lotta per costruire una società migliore. I film sono la luce per tenere i nostri occhi e il nostro cuore aperti mentre l’oscurità adombra il nostro cammino».