Dopo 41 anni di attività e 50 di lavoro nel settore della ristorazione, Irma Lerda, per tutti “Mamma Irma”, ha deciso di passare il testimone.
Irma, perché ha deciso di ritirarsi da quello che è stato il suo mondo per ben mezzo secolo?
«Senza l’avvento del Covid, può darsi che un pochino avrei ancora continuato. Ma è andata bene così, sono arrivati questi due ragazzi giovani, volenterosi e pieni di energie! La mia vita è stata molto travagliata e laboriosa».
Un percorso partito da lontano…
«Cominciai a lavorare alla fine del 1971 come cameriera, insieme a mio marito nella pizzeria Marcort. Nel 1973, invece, diventai imprenditrice, con la pizzeria Giardiniera in società con la famiglia Fischetto. Qualche tempo dopo, per caso venimmo a scoprire che la trattoria dei fratelli Raviola, in piazza Carlo Alberto, era in vendita. La comprammo io e mio marito e da lì siamo partiti! Subito fu una trattoria, come da tradizione del locale, con sveglia alle 5 del mattino. La trippa andava alla grande, ho dei ricordi bellissimi. Dopo una tappa lavorativa a Piacenza, dove eravamo titolari di un bar, nel 1980 durante un viaggio in Inghilterra ci venne l’idea di portare in Italia il modello del pub. Tirare su un locale diverso fu l’intuizione giusta. Comprammo lo Spigolo, nell’angolo storico di piazza Carlo Alberto e il 20 luglio dell’80 aprimmo il Golden Cock Pub. Ebbe successo, anche se non fu facile abituare i piemontesi a mangiare hamburger, hot dog e patatine fritte, servendo birre di qualità e selezionate».
Golden Cock Pub in piazza Carlo Alberto, una cartolina della città di Bra.
«Dal 1980 al 2009. Lavorammo tantissimo. Tanti anni fa Bra aveva la fortuna di avere tre discoteche come Le Macabre, il Making Movies e il Cavalieri. Dopo aver ballato, venivano tutti da noi! Fummo tra i primi a restare aperti fino a tardi. La gente arrivava da Asti, Alba, Saluzzo, Torino, Cuneo, dappertutto. Fu stancante, ma bello. La gente si confidava, ti chiedeva un consiglio, specie i giovani. Eravamo un punto di ritrovo. La gente sapeva che se veniva a Bra, la porta di Irma la trovava aperta».
Dal 2009, Golden Cock Pub sempre a Bra ma in piazza XX Settembre.
«Il trasferimento non è stato traumatico. Abbiamo inaugurato insieme all’edizione di Cheese. Non abbiamo perso nulla, anzi. Abbiamo fatto un altro bel pezzo di percorso e un altro gran lavoro, ricreando un ambiente molto bello, che i clienti hanno apprezzato. Abbiamo sempre rispettato i canoni, gli spazi e la tradizione del pub, come piaceva a noi e anche ai nostri clienti. Ho sempre lavorato con persone molto collaborative, non posso lamentarmi»
Bra e “Mamma Irma”. Che legami ha creato negli anni?
«Avevo creato un ambiente tutto mio, famigliare, accogliente, semplice, mai asettico. Sono sempre stata di cuore, andavo a sedermi con i clienti, chiacchieravo, sorridevo. Ho sempre cercato di accontentare le persone in tutto e per tutto. E ho sempre avuto un gran rapporto anche con i titolari di altre attività braidesi. Quando gli altri chiudevano, venivano tutti da me per mangiare o bere qualcosa! Sono contenta di aver fatto quello che ho fatto. Tornassi indietro di 50 anni, lo rifarei. E pensare che la ristorazione era un mondo che non conoscevo. Io mi sono sposata a 18 anni! Mio marito faceva questo lavoro e l’ho seguito».
Le fa effetto il Golden Cock Pub senza Irma?
«Sono contenta di vedere due giovani dietro al bancone ed è giusto lasciare spazio ai giovani. Hanno voglia di fare, è stata la scelta giusta. Per me e per loro. Cercavano un pub come il mio e appena lo hanno visto hanno capito di aver trovato ciò che faceva al caso loro. Gli auguro tanta fortuna!».
E adesso cosa farà?
«La pensionata: andrò a passeggiare e, quando lo si potrà fare in totale sicurezza, inizierò a viaggiare. Ci tengo a ringraziare tutti coloro i quali sono venuti a trovarmi nel mio locale e chi ha lavorato con me e in particolare Maria Grazia Scarzello, (conosciuta come “Grazia la cuoca”, ndr).