Sara Caffa, 36 anni, da dieci store manager di Motivi, brand del Gruppo Miroglio, sin da bambina trascorreva molti pomeriggi a vestire e svestire l’iconica Barbie, quando accompagnava i suoi genitori, commercianti ambulanti di giocattoli, sognando un giorno di poter confrontarsi con la Moda…
E poi quel giorno è arrivato Sara, dopo gavetta ed altre esperienze…
«Esatto. Ho sempre lavorato nel commercio, anche con ruoli in cui ero impegnata in prima persona a gestire negozi… ma Miroglio è stato per me un balzo in avanti, mi ha insegnato tantissimo, perché è un’azienda che ha nel suo Dna la scrupolosa formazione del personale, in un viaggio attento al cambiamento e costantemente proteso nell’anticipare le tendenze del mercato».
Come è cambiata nel corso di questi anni la tua mansione?
«Beh l’evoluzione è stata inevitabile e stimolante. Personalmente sono stata facilitata da alcuni aspetti del mio carattere: determinazione, curiosità, ambizione, una buona apertura mentale e immutata voglia di imparare, qualità che anche alla luce della recente pandemia, ritengo siano le chiavi di quella che è la mia nuova consapevolezza professionale».
Nuova perché?
«La figura della classica venditrice è cambiata, o meglio si è rinnovata, trasformandoci in vere e proprie assistenti alla vendita che improntano il dialogo con le proprie clienti o con un pubblico più ampio anche attraverso l’utilizzo dei social network in maniera strutturata e strategica. Esempio ne sono le seguite live stream shopping, di cui il brand Motivi è stato pioniere in Europa. Si tratta di una nuova esperienza di acquisto che si è diffusa in modo significativo a causa della pandemia da Covid19, ma che in realtà era già una tendenza. Questa novità, accelerata inevitabilmente dalle chiusure forzate ha rivoluzionato completamente l’esperienza di acquisto, proiettando il rituale della vendita in negozio su un nuovo concetto di digital shopping interattivo e istantaneo. Questa modalità è senza dubbio un’interfaccia tecnologica, ma nel contempo rappresenta una sinergia diretta tra gli spazi fisici dei negozi Motivi, il canale e-commerce motivi.com e le nostre consumatrici a casa. Nelle prossime settimane, inoltre, prenderanno vita nuove “pillole” per presentare e raccontare in video le collezioni e i nostri nuovi prodotti, acquistabili anche attraverso il servizio “shopping at home”».
Questi nuovi approcci di vendita hanno modificato il target di clientela?
«Non del tutto, ma in parte sì. Cartamente investire nello stile, nell’innovazione e nell’intrattenimento ha significato accrescere il contatto con un pubblico evoluto che ricerca esperienze sempre più dinamiche, immediate e coinvolgenti. Motivi però resta un brand trasversale capace di soddisfare le ragazze giovani, così come le signore fashion, alla ricerca di look glamour e femminili».
Capi di moda a prezzi accessibili, corretto?
«Vero. Esaltiamo il piacere di indossare capi riconoscibili, attuali e moderni, e confezionati con particolare attenzione ai tessuti naturali, ecosostenibili».
Quanto è stata importante la formazione nel tuo percorso professionale? E quanto oggi a fare la differenza è la squadra di tue collaboratrici?
«In questo nuovo scenario, la formazione per me è stata fondamentale per farmi comprendere il valore del mio nuovo obiettivo: diventare ambasciatrice del brand. Questa specializzazione mi serve per far vivere alle nostre clienti un’esperienza distintiva che, a mio giudizio deve riuscire a far dialogare innovazione, tecnologia e forte professionalità nel punto vendita, tradotta in consulenza specifica in fatto di stile. L’esperienza di questi anni mi ha permesso di creare una squadra affiatata nel punto vendita albese e nello stesso tempo, insegnare ad altre colleghe e stimolare il mio desiderio di continuare ad imparare».