Il Santuario della Madonna della Medaglia Miracolosa sorge tra Boves e Cuneo sulla sponda destra del fiume Gesso. È frutto della devozione di don Giuseppe Garavagno (1866-1940) che iniziò a costruirlo con solo 27 soldi in tasca il 30 settembre 1901. Un vero miracolo se si pensa che, una volta completato, il santuario costò 268.759 lire! Vi si venera una statua della Madonna della Medaglia Miracolosa, ritratta nel tipico atteggiamento della “Medaglia” di Parigi.
Il Santuario della Madonna di Loreto, a Canale, venne costruito tra la fine del XV e gli inizi del XVI secolo e nasce attorno a un’immagine miracolosa della Vergine dipinta su un pilone. Immagine che il conte di Montà avrebbe involontariamente centrato con una fucilata e che per questo si sarebbe messa a lacrimare. In passato si celebrava una processione fino all’abitazione di un ammalato grave, dove si svolgeva la “benedizione d’agonia”.
A San Michele di Cervasca si venera la Madonna della Losa. La leggenda narra di un tale Giovanni Battista Giordanengo che, grazie a un sogno ripetutosi per tre notti, evitò di finire schiacciato da una pietra staccatasi dalla montagna. Siccome il masso impediva il passaggio sul sentiero, decise di spaccarlo e, una volta diviso in due, trovò all’interno due immagini, una in positivo e una in negativo, della Madonna che allattava il Bambino Gesù.
Su diverse abitazioni di Murazzano è effigiata la Beata Vergine di Hal, custodita nel locale santuario. Si tratta di una lastra di ardesia, dono della marchesa Maria Spinola, con dipinta l’effigie della Madonna di Hal che si venera appunto ad Hal, cittadina a una quindicina di chilometri da Bruxelles. La Vergine indossa un vestito ricamato a fiori con uno stemma degli Spinola (antica famiglia genovese) e, sopra, un mantello celeste. In braccio ha il Bambino.
Si trova a 1.380 metri sul livello del mare il Santuario di Maria Santissima Madre della Misericordia a Valmala.
La costruzione sorge nel punto in cui la Madonna apparve a cinque pastorelli il 6 agosto 1834. A ricordo dell’evento i popolani fecero erigere un rustico pilone affrescato da Giuseppe Gautieri di Saluzzo con l’immagine della Madonna della Misericordia, venerata a Savona, così come era apparsa ai pastorelli. L’immagine originale è ancora oggi visibile dietro l’altare maggiore.
Oltre ai santuari di Caraglio, di Casalgrasso e di Farigliano ce ne sono altri sedici sempre dedicati alla Madonna delle Grazie. Si trovano a Cavallermaggiore, Cherasco, Costigliole Saluzzo, Dogliani, Garessio, Guarene, Mombarcaro, Montaldo Roero, Narzole, Peveragno, Pezzolo Valle Uzzone (Todocco), Piozzo, Priocca, Racconigi, Roccasparvera e Sommariva Perno.
Nove sono quelli dedicati alla Madonna della Neve (o delle Nevi). Sono situati a Aisone, Bagnolo Piemonte, Borgo San Dalmazzo, Cossano Belbo, Lequio Berria, Montemale, Santo Stefano Belbo, Valdieri e Viola.
Oltre alla Madonna della Rosa di Ceresole d’Alba, la Madonna è associata ad elementi vegetali in altri dieci santuari: Demonte e Vottignasco (bosco); Boves, Peveragno e Vezza d’Alba (boschi); Demonte (pino); Melle (betulla); Oncino (bel faggio); Murello (orti); Villafalletto (alteni).
Non mancano poi i santuari con dedicazione ai monti come a Niella Belbo, a volte anche specifici come a Roccaforte Mondovì (Monte Olocco); alla valle (Vernante), al vallone (Vinadio), alla riva come a Cuneo o all’acqua dolce come a Monesiglio.
L’Assunta si venera a Caprauna, Castelletto Uzzone, Corneliano d’Alba, Gottasecca, Moiola, Montanera, Pamparato, Savigliano e Villanova Mondovì.
A Maria Santissima o a Santa Maria sono dedicati i santuari di Bossolasco, Lagnasco, Stroppo e Villar San Costanzo (Santa Maria Delibera); alla Consolata quelli della certosa di Chiusa Pesio e di Demonte.
Alla Madonna della Sanità quelli di Priero e Savigliano e alla Madonna degli Angeli quelli di Caraglio e Frassino.
Infine Nostra Signora della Moretta (Alba) e del Pilone (Polonghera) che si riferiscono alla Madonna del Pilone venerata a Moretta; Madonna della Crocetta (Borgo San Dalmazzo); del Buon Consiglio (Castiglione Tinella); degli Alpini (Cervasca); del Buon Rimedio (Cuneo); di Romvello (Demonte); di San Quirico (Dogliani) e di San Giovanni (Sommariva del Bosco); della Divina Provvidenza (Fossano-Cussanio); delle Lame (Monastero di Vasco); del Rosario (Monchiero); del Brichetto (Morozzo); del Podio (Novello); dell’Albareto (Ormea); del Becetto (Sampeyre); d’Oriente (Sanfront).
Articolo a cura di Elio Stona