Domenica 20 giugno il nome dello scrittore, critico letterario e storico Ernesto Ferrero si unirà a quelli del designer Giorgetto Giugiaro e del fotografo di architettura Mario Carrieri nel novero delle figure illustri che onorano con la loro presenza le edizioni del Premio dell’Alta Langa. Ernesto Ferrero è stato direttore letterario della Einaudi, segretario generale della Bollati Boringhieri, direttore editoriale presso Garzanti e direttore letterario Mondadori. Nel suo ruolo di direttore del Salone del Libro di Torino ha contribuito a determinare il successo e l’indiscutibile affermazione del grande evento culturale. Come critico si è occupato di Gadda (Mursia, 1972), Calvino (Mondadori, 1995) e Primo Levi (Einaudi, 1997). Come narratore, ha vinto nel 2000 il Premio Strega con il romanzo “N.” che fa rivivere i trecento giorni dell’esilio all’Elba di Napoleone attraverso gli occhi del suo bibliotecario. Ha pubblicato il saggio “Lezioni napoleoniche” (2002). Nel libro di memorie “I migliori anni della nostra vita” (Feltrinelli, 2005) ha rievocato la vita quotidiana della casa editrice Einaudi. Il suo romanzo “Disegnare il vento. L’ultimo viaggio di Capitan Salgari” (Einaudi, 2011, Premio Selezione Campiello) ha ricostruito gli ultimi giorni dello scrittore Emilio Salgari. È stato traduttore di Céline (Viaggio al termine della notte) e di Flaubert. E collaboratore dei quotidiani “La Stampa” e “Il Sole 24 Ore” e dei programmi culturali Rai. Di recente ha pubblicato “Napoleone in venti parole” (Einaudi, 2021), una narrazione incalzante che in un fitto intreccio di storie e personaggi condensa in venti temi-chiave le ragioni di un’ascesa e di una caduta entrambe fuori misura e i retroscena di un sistema operativo che fa di Napoleone il fondatore della modernità. «Ernesto Ferrero fin dagli inizi del Premio Ancalau ci è stato vicino con la sua sorridente amicizia», commenta Silvio Saffirio, che con il sindaco Ettore Secco sta dando gli ultimi tocchi all’organizzazione della giornata, «e adesso ci onora un’altra volta con la sua presenza e il suo nome iscritto nella nostra “Hall of Fame”».