Su proposta dell’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, la Giunta regionale ha nominato i nuovi direttori generali della Sanità piemontese nelle sedi in scadenza a fine maggio. I nuovi incarichi avranno una durata di tre anni.
«La Sanità piemontese potrà contare su una nuova squadra di direttori di grande professionalità ed esperienza», commenta l’assessore Icardi «si tratta di scelte che tengono conto di competenze specifiche il più possibile aderenti alle varie necessità territoriali e complessive. Guardiamo con fiducia al futuro, le sfide che ci attendono stimolano la crescita del nostro Sistema Sanitario Regionale, come peraltro è avvenuto durante la pandemia».
Elide Azzan, 58 anni, torinese, direttore sanitario dell’Asl di Novara, ha preso servizio come nuovo direttore generale dell’Azienda ospedaliera “Santa Croce e Carle” di Cuneo. La dottoressa Azzan, laurea in Medicina e Chirurgia a Pavia e specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva con indirizzo in Organizzazione dei Servizi Ospedalieri a Torino, dopo una prima importante esperienza lavorativa presso la stessa Azienda Ospedaliera cuneese dal 1999 al 2015 (prima come Responsabile Organizzazione e Sviluppo Risorse Umane e poi come Direttore Sanitario di Presidio Ospedaliero) ottiene l’incarico di Direttore Sanitario di Azienda dapprima presso l’Asl di Alessandria nel triennio 2015-2018 e quindi presso l’Asl di Novara dal 2018 ad oggi.
«Sono davvero onorata dell’incarico ricevuto e ringrazio il presidente Alberto Cirio e l’assessore Luigi Genesio Icardi per la fiducia che mi è stata accordata. Cercherò di rispondere a questo impegno con responsabilità e massima disponibilità. Sono consapevole del valore dell’Azienda e di tutti i professionisti che ne fanno parte, ma inizierò la mia attività come se non la conoscessi e, quindi, osserverò, ascolterò e cercherò di comprendere le dinamiche per allineare al meglio il grande potenziale già esistente e raggiungere gli obiettivi assegnati dalla Regione. Ringrazio il dottor Bedogni per aver gestito in questi anni un’Azienda che è rimasta sana economicamente e ricca della cultura del lavoro che la caratterizza».
Giuseppe Guerra, 60 anni, residente a Savigliano, è il nuovo direttore generale dell’Asl Cn1. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Torino, specializzato in Igiene e Medicina Preventiva presso lo stesso Ateneo, è stato direttore di struttura complessa presso l’Asl 17 di Savigliano in qualità di direttore di Presidio (prima del nosocomio saviglianese, poi del Presidio unificato Savigliano-Saluzzo-Fossano). Nel corso della pandemia da Sars-Cov2 ha ottenuto incarichi importanti dalla Giunta regionale. Tra questi, dal 6 novembre 2020 è commissario straordinario per l’emergenza Covid19 per l’Asl Cn1. È presidente dell’Ordine dei Medici della provincia di Cuneo. «Ringrazio il presidente Cirio e l’assessore Icardi per la fiducia che mi hanno accordato», dichiara il dottor Guerra. «Cercherò di mettere al servizio dell’Azienda che sono stato chiamato a dirigere la mia esperienza professionale, mantenendo strette relazioni con i rappresentanti del territorio nella logica della condivisione delle scelte strategiche. Ringrazio inoltre il direttore Brugaletta per lo spirito di collaborazione mantenuto, anche nei miei confronti dopo l’incarico a commissario Covid».
Massimo Veglio, in precedenza direttore sanitario all’Asl Città di Torino e prima ancora direttore generale dell’azienda Usl della Valle d’Aosta, è stato nominato direttore generale dell’Asl Cn2 a partire dal primo giugno 2018, e confermato pochi giorni fa.
«Quando ci si vede rinnovare la fiducia da parte di chi è preposto a scegliere i direttori generali e allo stesso tempo il territorio dà segni di apprezzamento per quanto fatto», commenta Veglio, allora significa che si è lavorato al meglio delle proprie possibilità. L’obiettivo per il futuro prossimo è di portare a compimento l’attivazione dell’Ospedale di Verduno che fino a ora è stato utilizzato per reggere l’urto del Covid. Un altro grosso traguardo sarà la riorganizzazione del territorio senza ospedali, iniziando dalle Case della Salute di Alba e Bra, ma facendo anche un’opera di revisione su quanto rimasto in carico all’Asl, per poi impostare notevoli investimenti nell’arco di qualche anno».