Dazi, Coldiretti Cuneo: accordo UE-USA salva export made in Cuneo, i vini sono salvi, il 40% di quelli prodotti in Granda sono venduti negli Stati Uniti

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Stop definitivo ai dazi aggiuntivi statunitensi con accordo dell’Unione Europea con gli USA del nuovo presidente Joe Biden che avevano colpito le esportazioni agroalimentari Made in Italy per un valore di circa mezzo miliardo di euro su prodotti come Grana Padano, Gorgonzola, Asiago, Fontina, Provolone ma anche salami, mortadelle, crostacei, molluschi agrumi, succhi, cordiali e liquori come amari e limoncello. È quanto afferma la Coldiretti Cuneo in riferimento all’annuncio del presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen sull’accordo con il presidente Usa Joe Biden per la fine della disputa relativa alle controversie Airbus-Boeing per i prossimi cinque anni.

“L’intesa tra USA e UE arriva – sottolinea Roberto Moncalvo, Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo – a poco più di tre mesi dalla sospensione temporanea della tariffa aggiuntiva del 25% su una lunga lista di prodotti importati dall’Italia e dall’Unione Europea entrata in vigore il 18 ottobre 2019 per iniziativa di Donald Trump. Il superamento delle guerre commerciali è una necessità a livello globale per favorire il rilancio dell’economia e dell’occupazione. Con il nuovo presidente USA, Joe Biden, occorre ora avviare un dialogo costruttivo tra Paesi alleati in un momento drammatico per gli effetti della pandemia visto che, oltretutto, gli Stati Uniti rappresentano un importante mercato di sbocco per i prodotti Made in Piemonte, in particolare per il vino, al momento salvo dai dazi, le cui esportazioni hanno raggiunto i 200 milioni di euro”.

“Gli americani apprezzano particolarmente i vini delle nostre colline, tanto che il 40% delle bottiglie prodotte nella nostra Provincia – precisa Fabiano Porcu, Direttore di Coldiretti Cuneo – è destinato al mercato statunitense, a cominciare da Barolo DOCG, Barbaresco DOCG ma anche Roero Arneis DOCG, Barbera d’Alba DOC e Nebbiolo d’Alba DOC. Continueremo quindi a difendere le nostre imprese che operano nell’agroalimentare, settore strategico per l’UE che sta pagando un conto elevatissimo per dispute commerciali che nulla hanno a che vedere con il comparto”.

c.s.