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«Il passaggio in tv? Vittoria del glocal»

Striscia la Notizia ha segnalato la biografia della Bela Rosin scritta da Gianmario Ricciardi

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“Finire su Stri­scia la Noti­zia” può essere un bel guaio o una grande gratificazione. Perché il tg satirico di Canale 5, uno dei programmi più seguiti nella storia della tv, è noto per le inchieste dei propri inviati, con le quali smaschera presunti irregolarità e raggiri ai danni dei cittadini, ma è anche uno straordinario veicolo di promozione. Ed è in ossequio a questa seconda finalità che nei giorni scorsi il programma ideato da An­tonio Ricci si è occupato del libro del giornalista e scrittore roerino Gian Mario Ric­ciardi.
«Vi parlo di quella che potremmo chiamare l’ultima fiaba d’Italia: “Rosa, la bella del re” di Gian Mario Ricciardi», ha esordito il conduttore, Gerry Scotti. «Lui è Vittorio Emanuele, futuro re d’Italia, lei è figlia di un Tamburo maggiore. È la bella, appunto, che ha saputo tenerlo con sé tutta la vita, strappandolo spesso alle luci del trono, proteggendolo e offrendogli tranquillità, senza mai chiedergli nulla».
Una presentazione in pieno stile, avvenuta davanti a milioni di telespettatori, che non può che far piacere all’autore del volume, giornalista di vaglia, già direttore di Rai Piemonte e per anni vice sindaco di Sommariva Perno. Ricciardi così commenta la visibilità nazionale ottenuta dalla sua biografia dedicata alla Bela Rosin e pubblicata da Priuli & Verlucca a settembre: «Secondo me il passaggio su Striscia la Notizia è la vittoria del “glocal”. Siamo davanti, infatti, a una storia che è locale perché è la vicenda di un uomo e una donna che dopo diverse vicissitudini sono arrivati a essere marito e moglie morganatica. Ma è anche globale, perché si racconta di una donna che è stata accanto a un uomo che ha fatto la storia dell’Italia; una donna che ha imparato a interessarsi di vicende nazionali e ultranazionali e che ha certamente influito anche nelle decisioni del consorte. In questo senso Rosa Vercell­a­na può essere considerata la prima “influencer” dell’era moderna, perché inevitabilmente ha messo il naso in diverse vicende politiche, essendo la prima confidente e consigliera del re, bisticciando anche con i Ministri, Camillo Cavour in primis».
«Nel libro c’è la cronologia di quanto successo in quegli anni in Italia e in Europa, ma si parla della passeggiata dedicata alla Bela Rosin a Sommariva Perno, del matrimonio combinato a Pollen­zo, dei diversi anni da lei vissuti a Fonta­nafredda, dei suoi soggiorni nel castello di Valcasotto», aggiunge l’autore «e il fatto che se ne sia occupata una trasmissione televisiva na­zionale è un omaggio alla no­stra terra e alla sua identità. Sono fiero del fatto che tramite la visibilità offerta da Striscia la notizia si possa sempre più inserire la Bela Rosin nel mito e nei miti del nostro territorio, che la Con­tessa di Mirafiori e Fon­ta­nafredda ha ben conosciuto e apprezzato. È importante svi­luppare e far conoscere anche l’animo storico delle nostre terre, perché rappresenta un valore aggiunto che si somma alla suggestione legata al vino e ai paesaggi che contraddistinguono le nostre colline».
Vista l’eco ottenuta dalla biografia della Bela Rosin, inevitabile domandare a Ricciardi se ci sarà un seguito. «Sto lavorando a un progetto su un altro personaggio del Roero», replica il giornalista, «ma intendo anche continuare a promuovere la diffusione del libro dedicato a Rosa Vercellana, il quale ha dato ottimi risultati anche sotto il profilo delle vendite».