Presso l’ampio salone parrocchiale della chiesa del Sacro Cuore a Mondovì Altipiano si è tenuto, venerdì 18 giugno alle 14,30, il X Congresso Auser, dal titolo “Tra presente e futuro, per una rinnovata visione sociale”.
Confermato all’unanimità Michele Ghirardi Presidente di Auser Mondovì e Monragalese. Eletto il nuovo Direttivo, che sarà composto da Vilma Botto, Maria Antonia Debernardi, Piermario Facciotto, Pietro Massa, Patrizia Palmisano, Luigina Ravera, Marco Ricciardi, Annamaria Tealdi.
Il congresso ha ospitato gli interventi dei soci presenti che hanno espresso il loro pensiero dopo aver ascoltato la presentazione del documento congressuale che è stato approvato all’unanimità.
“I nostri volontari, capaci di spendere circa 2000 ore per gli altri, sono una ricchezza inestimabile – ha spiegato Michele Ghirardi nella sua relazione – la società cambia e a noi tocca reinterpretare i nuovi bisogni, reinventarci per non regredire. Serve una visione di processo per affrontare con efficacia le sfide che ci attendono nell’immediato futuro. Tra queste, promuovere la mobilità green e la sostenibilità, favorire il buon vicinato e il senso di comunità, migliorare dell’assistenza domiciliare e la custodia sociale collettiva, sostenere il trasporto sociale e la telefonia sociale, aumentare le iniziative in coprogettazione, promuovere l’alfabetizzazione informatica degli anziani perché nessuno rimanga indietro”.
Per tutti noi il Covid è stato un evento inaspettato, una variabile imprevista; ci siamo trovati dalla sera alla mattina in un mondo con nuove regole, a casa, al lavoro, nella società diffusa, nel rapporto con gli altri. Queste regole hanno modificato tempi e spazi, determinando una serie di cambiamenti nei livelli e negli strumenti di risposta ai bisogni sociali da parte delle politiche pubbliche e nei processi di risposta a livello territoriale, confermando alcune criticità già conosciute.
“Il Covid ha accelerato il lavoro da remoto per molti di noi, ma ora serve attenzione per non cedere all’idea del solo digitale, serve comprendere cosa può succedere con questa modalità tra sfera personale e sfera lavorativa, non solo per gli adulti ma anche per i minori e soprattutto per i sistemi educativi. Agenda 2030 ci pone il tema dello sviluppo sostenibile e tutti sono chiamati a contribuire e a prendere atto della insostenibilità del sistema” commenta Ghirardi.
Tre grandi temi all’orizzonte: il lavoro dignitoso, le diseguaglianze, la povertà. I giovani lavoratori hanno poche probabilità di crescere, contiamo sugli aiuti europei ma il lavoro è fortemente precario e i giovani sono i più esposti. La pandemia ha aggravato le nuove povertà, quella educativa, quella alimentare e quella economica e maggiormente ha colpito le famiglie con i minori.
La pandemia ha inoltre accentuato le dimensioni di vita sempre più individuali come il lavoro da remoto, il fare gli acquisti da soli in un negozio, il camminare per strada distanziati uno dall’altro, l’assenza di interazioni sociali con gli altri, come le attività sportive, ricreative e di gruppo. A questo punto serve ricomporre i legami sociali, alimentando quel senso di comunità che si è rilevato un prezioso alleato nel contrastare gli effetti sociali della pandemia, proviamo a pensare alla tanta generosità profusa dai volontari di Auser ma in generale dei volontari, una generosità che non ha mai smesso di essere tale anche durante il periodo più difficile del lockdown. Oggi serve soprattutto ascoltare, non tanto spiegare ma comprendere la richiesta di domanda sociale.
“Lo dobbiamo fare perché non possiamo permetterci una comunità lacerata. La pandemia ci ha fatto vedere assieme tutte le fragilità superando tutti i confini e rendendo parzialmente impotenti tutti i paesi del globo. C’è l’esigenza di portare attenzione alla cura e al welfare, un welfare che è cambiato e che necessita di diventare un ingrediente di una comunità resiliente e dove si impongono con forza il tema della casa/abitare, il digitale e il welfare. I valori che stanno scritti nello statuto della nostra associazione anche se non li evochiamo, vengono praticati ogni giorno e ogni giorno vivono nelle azioni quotidiane dei nostri volontari e delle nostre volontarie” così Ghirardi.
“Ogni giorno, persone spesso sconosciute, attraverso i volontari ci incontrano, da Mondovì ai paesi limitrofi attraverso tutto il monregalese. Bisogna puntare a diritti e bisogni per un benessere equo e sostenibile per tutti e per tutte, ambiente e sociale, diritti e doveri in una circolarità che abbraccia tutti e che a tutti dà e che a tutti chiede. Tutte le categorie sociali possono contribuire a questo scambio virtuoso che se praticato genera continuamente nuova linfa comunitaria. È per questo che il volontariato non deve essere visto come encomiabile, dal punto di vista civico non basta, lo stato dovrebbe riconoscergli incentivi anche di tipo economico, magari permettendo le semplici detrazioni fiscali” sottolinea.
Perché è vero che i volontari traggono soddisfazione dagli sguardi e dai sorrisi ma è altrettanto vero che se non ci fossero questi benefattori il paese avrebbe problemi incredibili nella gestione di problemi sociali dei suoi cittadini. Auser si riconosce nella definizione di essere considerata un’associazione istituzionale, non intesa come al servizio del pubblico, ma parte attiva a fianco del pubblico nella lettura e nell’intervento progettuale per risolvere i problemi sociali.
La riforma del terzo settore chiarisce la natura degli enti del terzo settore e ci consegna un ruolo nella coprogettazione e ci chiede trasparenza attraverso nei bilanci, compreso quello sociale. Oggi Auser è un soggetto riconosciuto e riconoscibile, cercato e ascoltato con incarichi nel Forum del terzo settore e nei CSV e a Mondovì è socio. “Le nostre alleanze e collaborazioni con le altre associazioni di volontariato continuano e vanno ulteriormente sviluppate con Anteas in primis e con tutto quel mondo delle associazioni che con noi dialoga. Anche il nostro rapporto con lo Spi e la Cgil fatto di rispetto e di reciproca autonomia e condivisione di valori va rilanciato, insieme si possono dare meglio le risposte alle persone e alle comunità, partendo dalla distinzione dei reciproci compiti e ruoli”.
“Ecco come recuperare continuamente i valori della solidarietà, della coesione sociale, del rispetto della persona e dei suoi bisogni primari, di uno stato sociale universale. Non so se con tutto ciò che avete letto sono riuscito a trasmettervi chi è Auser, io ci ho provato” così le conclusioni del presidente Michele Ghirardi.