Se, un giorno, il nostro territorio avrà un respiro più “europeo”, occorrerà ricordarsi del momento in cui tutto ebbe inizio. Date e luoghi, in semplicità, ma anche in concretezza: e quel po’ di prestigio e rigore formale che meritano gli istanti a loro modo epocali.
Perché, forse, passerà alla storia quanto accaduto lunedì 21 giugno presso il castello di Grinzane Cavour: luogo divenuto fulcro del sistema Unesco per la zona di Langhe-Roero e Monferrato, ma anche sede dei primi vagiti per un’iniziativa fortemente promossa dal senatore Marco Perosino.
L’altresì primo cittadino di Priocca ha scelto questo posto per convocare i sindaci della Langa, del Roero, e le delegazioni di realtà “dentro” la questione come Alba e Bra: per proporre un accordo di partenariato tra Comuni e Regione alla luce del progetto europeo 2021-2026.
Le ragioni di questa operazione? Ancora più immediate: “fare squadra” tutti assieme, per poter accedere ai fondi europei e a quelli istituzionali, prevedendo anche la partecipazione dei privati, e prendendo esempio dal progetto-pilota già avviato nell’area del Bacino del Tanaro e rappresentata nell’occasione dal segretario Alessandro Gnocchi.
Il territorio coinvolto è ampio, ma sostenibile: includendo il Roero e i Comuni della Langa del Barolo -cui, a loro nome, lunedì si sono espressi favorevolmente e rispettivamente i presidenti Silvio Comba Artusio e Roberto Passone- ma anche “battitori liberi” come Cherasco e Narzole, le stesse città di Alba e Bra, e Comuni “extra” ma ben accolti come Carmagnola e Pralormo, torinesi per geografia, collinari per amicizia, sinergia e possibilità di sviluppo collaborativo.
Non si è trattato di semplici dichiarazioni di intenti: quanto invece di un modo per porre le basi per azioni di medio periodo, per cui ci vorranno pazienza e impegno, ma che promettono risultati. Parola del governatore regionale Alberto Cirio, collegato in videoconferenza con la platea: «E’ una mossa utile, quella che si mette in moto oggi: in passato ci si muoveva a livello di territorio nel momento in cui i bandi europei erano già stati pubblicati, e quindi troppo tardi per sperare di ottenere qualcosa di significativo.
Muoversi in anticipo, come un solo ambito territoriale omogeneo, significa mettersi in avanti con il lavoro: predisporre progetti in anticipo, dotarsi di una struttura pronta a raccogliere risorse e finanziamenti nel momento in cui essi vengono messi a disposizione». Ciò, avallando questo patto a livello di autorità regionale ed esprimendosi anche a fronte della propria esperienza di europarlamentare: con il suo vice Fabio Carosso, a sua volta collegato con la sala, pronto a fare la sua parte: «Il futuro scriviamocelo noi, non facciamocelo scrivere dall’Europa».
Molti, e diversi, sono i fronti in cui si potrà spaziare ed aspirare a finanziamenti e risorse: dall’agricoltura -in un piano che non va in contrasto con i Gal, ma anzi punta a lavorare in simbiosi- all’efficientamento energetico, passando per le fonti energetiche rinnovabili, e sino al turismo, alla difesa idrogeologica del territorio, la salvaguardia dell’ambiente e delle specificità territoriali. Un nuovo inizio, appunto, nel segno della coesione sociale, economica e territoriale: e che, con la dovuta passione, potrà portare a buoni frutti.
Paolo Destefanis