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Lo spettacolo teatrale “Streghe” sbarca a Sommariva del Bosco

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Dopo oltre 15 repliche nel 2020/2021 in altrettante località del Piemonte e giunti al secondo anno di rappresentazione l’Associazione Culturale Orizzonte – Casagrassi Serole, il “Circolo Marchesi del Monferrato”, con il patrocinio della Provincia di Alessandria in collaborazione con l’Associazione Culturale “RIPA NEMORIS” di Sommariva del Bosco, il Comune di Sommariva del Bosco e la Fondazione CRT presentano “STREGHE” UNA STORIA di TERRORE, VIOLENZA e POTERE a SPIGNO, spettacolo teatrale con testo e regia di Paolo La Farina, con ricerche storiche di Adolfo Francia, Antonio Visconti e Leonello Oliveri

L’appuntamento è per il 25 giugno a Sommariva del Bosco (ore 21) al  Parco del Bersaglio: in scena Monica Massone, Paolo La Farina, Michela Marenco; brani musicali eseguiti dal Maestro Benedetto Spingardi.

La storia si svolge a Spigno, attuale Spigno Monferrato (AL) in Valle Bormida, nell’entroterra savonese, al confine tra Piemonte e Liguria. Siamo nel 1631/32. Il Marchesato di Spigno è amministrato dalla famiglia Asinari Del Carretto.

La Valle Bormida, importante via di collegamento con il mare, è terreno di scontro delle superpotenze del tempo, francesi, spagnoli, il Sacro Romano Impero, la Chiesa, i Savoia e la Repubblica di Genova. Nel 1631 la peste miete vittime e diffonde paura e miseria tra la popolazione. I poteri forti, chiesa e stato hanno necessità di tenere a freno il popolo esausto. E’ facile convincere il popolino ad attribuire la colpa di tutto al demonio. Le streghe, sue adepte, sono l’ideale nemico su cui puntare il dito.

La caccia alle streghe darà luogo, a Spigno, ad un lungo processo inquisitorio che vedrà 15 persone accusate di stregoneria e responsabili di morti e della diffusione del contagio. Tra arresti, interrogatori e torture il processo si protrae per diversi mesi. Chiesa e Stato hanno necessità di affermare la loro indipendenza sul territorio. Ne nasce una contrapposizione tra la Giustizia di Stato e la Giustizia di Chiesa, che coinvolge le più alte cariche ecclesiastiche. Avrà come tragico epilogo la morte di tutti gli imputati in circostanze poco chiare senza una sentenza del tribunale.

La vicenda è rimasta sconosciuta fino al 1992, anno della riscoperta del carteggio nell’archivio vescovile di Savona da parte degli storici Adolfo Francia, Leonello Oliveri e Antonio Visconti.

LO SPETTACOLO
La rappresentazione scenica è affidata a Monica Massone nella veste di una delle accusate e a Paolo La Farina nella parte dell’Inquisitore. Michela Marenco rappresenta la voce popolare dell’accusa.

Il maestro Benedetto Spingardi eseguirà dal vivo alcuni brani musicali dello spettacolo.
Attraverso una serie di monologhi e dialoghi, si mettono in luce gli aspetti immutevoli nel tempo della natura umana e della gestione del potere, sempre alla ricerca del diverso, del più debole da identificare come nemico. Attraverso l’uso di efficaci effetti multimediali, ed effetti scenografici si crea una situazione di forte impatto emotivo.

c.s.