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Trebbiatura al via: in Piemonte -10% di produzione per il “clima pazzo”

Dalla Granda più del 16% della produzione regionale con circa 1 milione di quintali

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Con l’arrivo del caldo torrido al via la raccolta del grano in Italia ed in Piemonte, stimata in calo del 10% a causa del clima pazzo con una fredda primavera dopo un inverno mite. È quanto emerge dal monitoraggio Coldiretti che annuncia il via della trebbiatura. Il Piemonte è particolarmente vocato alla produzione di frumento tenero con una superficie, tra tutte le province, di circa 84.000 ettari dei quali circa 17.934 sono nella Granda con una produzione che, con 934.000 quintali, rappresenta il 16% di quella regionale.

Un segnale di ripartenza nelle campagne dove – evidenzia Roberto Moncalvo, Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo – con l’emergenza Covid non si è mai fermato il ciclo naturale delle lavorazioni per garantire l’approvvigionamento alimentare delle produzioni in uno scenario segnato da speculazioni, accaparramenti e distorsioni del commercio a livello internazionale. Uno dei prodotti simbolo del Made in Piemonte è proprio il frumento tenero oggetto dell’accordo di filiera Gran Piemonte volto a valorizzare proprio l’oro giallo ed ottenere prodotti da forno veramente prepararti con la farina piemontese per rispondere anche alle esigenze dei consumatori che sono sempre più attenti alla provenienza degli ingredienti.

Un trend spinto dalla crescente richiesta di prodotti 100% Made in Italy come dimostra l’indagine Coldiretti/IXÈ dalla quale l’82% degli italiani con l’emergenza coronavirus sugli scaffali cerca prodotti italiani per sostenere l’economia ed il lavoro del territorio. Una tendenza confermata dal successo della campagna #mangiaitaliano promossa da Coldiretti e Filiera Italia che ha coinvolto industrie e catene della grande distribuzione. Una svolta patriottica favorita anche dall’obbligo di indicare in etichetta l’origine del grano per la pasta sotto il pressing delle battaglie degli agricoltori della Coldiretti”.

Proprio l’allarme globale provocato dal Covid – sottolinea Fabiano Porcu, Direttore di Coldiretti Cuneo – ha fatto emergere una maggior consapevolezza sul valore strategico rappresentato dal cibo e dalle necessarie garanzie di qualità e sicurezza per cui occorre intervenire sulle fragilità presenti in Italia per difendere la sovranità alimentare, ridurre la dipendenza dall’estero in un momento di grandi tensioni internazionali. Una situazione aggravata dalla concorrenza sleale delle importazioni, soprattutto da quelle aree del pianeta che, come il Canada per il grano, non rispettano le stesse regole di sicurezza alimentare e ambientale in vigore nel nostro Paese dove è vietato l’uso del diserbante chimico glifosato in preraccolta”.

Per maggiori informazioni visitare il sito web https://cuneo.coldiretti.it