È stata firmata la convenzione del progetto “Residenze di Comunità”: l’iniziativa, promossa e finanziata dalla Fondazione Crc, vede la partecipazione in qualità di partner di Confcooperative Cuneo (capofila), Associazione Provinciale Cuneese Case di Riposo, Associazione “La Bottega del Possibile” e Università di Torino – Dipartimento di Psicologia. Cinquantacinquemila euro il budget complessivo messo a disposizione dalla Fondazione Crc per il progetto, che intende coinvolgere tutte le oltre 150 Residenze per anziani presenti in provincia di Cuneo, di cui oltre 40 di dimensioni piccoli o molto piccole.
La crisi pandemica ha toccato in maniera significativa il sistema di strutture residenziali per anziani e ha messo in luce le fragilità e le opportunità di cambiamento del settore. L’oggetto principale della ricerca-azione, che si svolgerà tra giugno e settembre, riguarda la raccolta di indicazioni dalle case di riposo e dagli enti coinvolti a vario titolo e la modellizzazione di nuove soluzioni residenziali per gli anziani in provincia di Cuneo.
Nel dettaglio, la Convenzione istituisce un Comitato di monitoraggio e coordinamento del progetto composto dai rappresentanti degli enti firmatari. A fianco del comitato sarà convocato un Tavolo di Comunità, che riunisce in una maniera allargata gli enti firmatari, la Provincia di Cuneo, l’Uncem, l’Anci e i rappresentanti delle strutture delle Rsa, delle aziende sanitarie, degli enti socio-assistenziali, delle cooperative sociali, delle Diocesi e di eventuali ulteriori soggetti.
«La crisi pandemica ha messo in discussione molti aspetti della vita delle nostre comunità: tra questi, ha toccato anche il sistema delle strutture residenziali per anziani, mettendo in luce alcune fragilità ed evidenziando opportunità di cambiamento per il futuro. A partire da queste riflessioni la Fondazione ha deciso di promuovere un’alleanza che coinvolge Confcooperative Cuneo, Associazione Provinciale Cuneese Case di Riposo, Associazione La Bottega Del Possibile e Università di Torino, con l’obiettivo di raccogliere indicazioni per garantire sostenibilità futura a queste strutture e individuare, insieme, nuovi modelli e nuove soluzioni», commenta Ezio Raviola, vicepresidente della Fondazione Crc.
«La situazione delle strutture residenziali per anziani, già problematica prima della crisi pandemica, è oggi davvero critica, per tante diverse problematiche. La partenza di questo progetto è davvero una buona notizia per tutto il sistema delle case di riposo, un patrimonio di conoscenze e di pratiche che la nostra comunità è chiamata e preservare e rinnovare in una prospettiva di sostenibilità futura», sottolinea Paolo Tallone, referente di Confcooperative Cuneo.
«Supportare le residenze per anziani significa supportare le comunità locali. Per questo motivo è necessario ripensare i modelli organizzativi in una logica di reale integrazione di servizi pubblici e privati e di un’evoluzione che porti le case di riposo a diventare veri centri di servizi alla persona, in grado di accompagnare e curare il territorio», aggiunge Silvio Invernelli, presidente dell’Associazione Provinciale Cuneese Case di Riposo.
«Promuovere processi di cambiamento che possano aiutare a far cambiare prospettiva e far sì che le persone non si sentano più ospiti, ma abitanti delle residenze, è essenziale in questo momento storico. Questo progetto si inserisce in una fase in cui, anche a livello regionale, si sta ragionando su interventi da attuare per promuovere il cambiamento e l’innovazione di questo ambito», dichiara Salvatore Rao, presidente Associazione “La Bottega del possibile”.
«Il processo di ricerca promosso dal progetto Residenze di Comunità ha l’obiettivo di fotografare la situazione delle residenze per anziani situate nel territorio cuneese e individuare ipotesi trasformative e migliorative. L’obiettivo è inoltre quello di stimolare un discorso ampio presso gli stakeholder locali, anche attraverso una prima restituzione dei dati, prevista dopo l’estate, e una conseguente riflessione partecipata», aggiunge Norma De Piccoli, professoressa di Psicologia sociale e di comunità presso Università degli studi di Torino, Referente scientifica del progetto.
«Il progetto Residenze di Comunità si sostiene sul lavoro corale di diverse istituzioni: la collaborazione e il fare squadra sono i due elementi chiave della convenzione appena firmata. L’iniziativa sarà efficace e produrrà risultati importanti per il territorio se sarà garantita la collaborazione da parte di tutti gli enti coinvolti, a partire dai loro amministratori e dai portatori di interessi legati al settore della residenzialità» conclude Giuliana Turco, Consigliere Generale della Fondazione Crc e presidente del Comitato di monitoraggio e coordinamento del progetto.