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Occitania, centri e periferie: il programma del XIII Congresso dell’Association Internationale d’Études Occitanes

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L’Association Internationale d’Études Occitanes (AIEO), è nata a Liegi nel 1981 per raccogliere, coordinare e favorire gli scambi e le relazioni pluridecennali tra studiosi di lingua e letteratura occitane europei e americani. Da allora il fulcro dell’attività dell’AIEO è il Congresso Internazionale che ha luogo ogni tre anni e riunisce centinaia di esperti del mondo intero. Sono già stati celebrati dodici congressi, in varie città europee, metà delle quali in Francia.

Il XIII congresso avrebbe dovuto tenersi nell’estate 2020 a Cuneo, nuovamente in Piemonte, dopo il congresso di Torino del 1987). Regione nelle cui vallate occidentali, comprese approssimativamente tra il Colle di Tenda e il Monginevro, ancor oggi parlano numerose varietà di occitano alpino. La situazione sanitaria mondiale ha impedito e impedisce tuttora di organizzare lo spostamento e la riunione di persone provenienti da diverse parti del mondo, perciò il congresso sarà ospitato “virtualmente” da lunedì 12 a sabato 17 luglio dall’Università degli Studi di Torino, che trasmetterà i lavori in diretta sul proprio sito media.unito.it, al quale potranno collegarsi liberamente tutte le persone interessate, nonché sulla pagina Facebook @AIEOCuneo. Il digitale diventa anche un’opportunità: un pubblico più ampio e variegato potrà seguire i lavori e assistere alle conferenze plenarie e alle tavole rotonde che si susseguiranno durante tutta la settimana.

Sintesi degli appuntamenti in programma

Il calendario degli appuntamenti è consultabile sul sito trilingue www.aieocuneo.unito.it/occitan/programa, sul sito dell’AIEO www.aieo.org e sul sito e le pagine Fb e Tw di Espaci Occitan, www.espaci-occitan.org.

Tra i relatori: Fausta Garavini, studiosa di letteratura francese e occitanica, traduttrice e scrittrice, nonché autrice di numerosi lavori critici e di vari romanzi, sarà protagonista di una conferenza dedicata al ruolo del mito dei trovatori, che ha costituito il collante di una letteratura – quella in lingua d’oc – priva di Stato o di capitale e che si è trovata a confronto con una – quella in lingua d’oil, ossia il francese –  dotata di un centro propulsore molto forte. Il risultato di questa contrapposizione, che avrebbe potuto evolversi in una dialettica centralizzazione linguistica / situazione dialettale, è stata una relazione antitetica rispetto alla lingua e alla letteratura di Parigi.

Tullio Telmon, professore emerito di Dialettologia italiana all’Università di Torino, nonché Presidente della Società di Linguistica Italiana dal 2007 al 2011, dal 2018 è Presidente del CIEBP-Centre d’Information sur l’Éducation Bilingue et Plurilingue. Telmon terrà una conferenza intitolata Dialettologia percezionale nelle vallate occitane ad Est delle Alpi per descrivere le ricerche percezionali svolte nelle valli occitane, in particolare in Valle Maira, rese particolarmente interessanti dalla metodologia adottata, ispirata alla fervida attività poetica nelle diverse parlate locali della valle.

Protagonista di un’altra conferenza sarà la nota studiosa inglese Linda Paterson, Professoressa Emerita all’Università di Warwick (UK), che ha fondato la propria ricerca sulla letteratura e la storia sociale e culturale del Medioevo occitano. Nel suo intervento, Paterson affronterà la questione della definizione di una regione occitana, a partire dalla nozione di ‘centro e periferia’ nel contesto culturale europeo. Verranno prese in considerazione le regioni politiche, la cultura occitana, i tentativi cartografici di rappresentare la geografia di questi territori; così come la trasmissione dei testi nel tempo, oltre che nello spazio.

Le tavole rotonde tratteranno di letteratura occitana contemporanea (con interventi di studiosi e autori italiani e stranieri del calibro di Monica Longobardi, Jean-Yves Casanova, Jean-François Courouau, Jean-Claude Forêt, Claire Torreilles, Marie-Jeanne Verny), per capire quali siano i migliori canali per diffondere la letteratura occitana contemporanea e a quale pubblico; ma si parlerà anche di politica linguistica occitana con alcuni tra i massimi conoscitori della situazione linguistica e sociolinguistica di diverse aree dell’Occitania (Aitor Carrera: Val d’Aran; Marie-Anne Chateaureynaud: Aquitania; James Costa: Provenza; Patrick Sauzet: Occitania – Dipartimento francese; Riccardo Regis: Vallate Cisalpine) chiamati a raccontare qual è la situazione sociolinguistica attuale e quali sono le iniziative di politica linguistica avviate nelle loro regioni di riferimento.

In occasione delle celebrazioni dell’Anno Dantesco, un’altra tavola rotonda sarà dedicata a esplorare il rapporto tra Dante e i trovatori: coordinati da Donato Pirovano, dantista e Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Torino, interverranno studiosi italiani (Paolo Canettieri, La Sapienza; Luciano Formisano, Università di Bologna e Accademia Nazionale dei Lincei) e stranieri (Miriam Cabré, Universitat de Girona; Courtney Wells, Hobart & William Smith Colleges, New York), che metteranno in luce modi, tempi, canali e sensibilità attraverso i quali Dante rielabora il grande modello della letteratura medievale in lingua d’oc.

Gli studi trobadorici sono al centro anche di un’altra tavola rotonda, intitolata Les troubadours et la musique: Francesco Carapezza, Robert Lug, Gérard Le Vot, Florence Mouchet, Christelle Chaillou-Amadieu, Alèxandros Hatzikiriakos e Stefano Milonia affronteranno uno degli argomenti più affascinanti – anche per il grande pubblico – e allo stesso tempo più difficili, all’intersezione tra filologia e musicologia, degli studi trobadorici, vale a dire il rapporto tra testo poetico e testo musicale.

L’ultima tavola rotonda del congresso sarà dedicata al racconto dei più importanti progetti delle associazioni occitaniste del territorio con: Matteo Rivoira, Docente di Dialettologia del dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Torino, che dialogherà con Carlo Baret dell’associazione Amici della Scuola Latina (Pomaretto); Gianpiero Boschero, presidente dell’associazione Lou Soulestrei (che pubblica Lou Nouvel Temp e Ousitanio Vivo) per la Valle Varaita; Ines Cavalcanti, storica anima dell’associazione Chambra d’Oc; Stefano Martini (animatore delle iniziative culturali dedicate alla lingua e alla cultura occitana presso l’Ecomuseo della Pastorizia di Pietraporzio); Rosella Pellerino, direttrice scientifica dell’Associazione Espaci Occitan di Dronero, centro votato alla tutela e alla promozione linguistica delle valli occitane.

Iniziative collaterali

Alle attività accademiche saranno quotidianamente affiancate iniziative culturali proposte e realizzate dall’Associazione Espaci Occitan con il sostegno della Regione Piemonte e della Fondazione CRT, al fine di offrire una seppur virtuale conoscenza del territorio occitano alpino, delle sue parlate e delle sue tradizioni al pubblico di esperti e appassionati italiani e stranieri.

I partecipanti e il pubblico saranno accolti ogni giorno da Gacha, un videoclip in lingua occitana dalle valli, dedicata a mestieri, feste, luoghi caratteristici delle montagne piemontesi d’oc. Per i soli congressisti sono previste le proiezioni in streaming dell’ultimo film di Fredo Valla, Bogre – La grande eresia europea, e delle riprese dello spettacolo teatrale in occitano Bastian Nevacho, di Diego Anghilante. Sarà inoltre possibile scaricare l’ultimo libro realizzato da Espaci Occitan, Il risveglio dell’orso occitano. Miti e riti del selvatico alpino, a cura di Piercarlo Grimaldi e Fulvio Romano.

Il Congresso è organizzato dall’Università degli Studi di Torino, Dipartimento Studi Umanistici, con la collaborazione dell’Associazione Espaci Occitan.

Con il sostegno e patrocinio di Città di Cuneo, Regione Piemonte, Dipartimento di Lingue e Culture Straniere e Culture Moderne dell’Università di Torino, Società di Studi Valdesi e con il contributo di Fondazione CRT.

Con il patrocinio di Città Metropolitana di Torino, ALI Atlante Linguistico Italiano e con l’appoggio di Chambra d’oc.

c.s.