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Cazzullo ad Alba e Roddi Il ritorno è una “bellezza”

Prima lo show “A riveder le stelle” assieme a Piero Pelù, poi il premio nel “paese della poesia”

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Un anno fa a Roddi si è manifestata l’idea di individuare ogni volta un “Testimone di bellezza”. Così è nato il premio omonimo, da dedicare a un personaggio capace di dare risalto a un momento di qualità estetica o comunque di valore.

La prima edizione è stata dedicata all’artista Mariangela Gual­tieri, poetessa romagnola. Per quest’anno invece la scelta è caduta su un testimone del territorio, ovvero il giornalista albese Aldo Caz­zullo, oggi vicedirettore del Corriere della Sera, autore di numerosi saggi. Ed è proprio per un suo libro di grande successo come “A riveder le stelle” che Cazzullo è stato premiato. L’evento si è svolto nel Castello di Roddi, in mattinata, con il tradizionale cammino della poesia nell’occasione dedicato proprio a Dante Ali­ghieri; in seguito si è svolta la lettura di alcuni passi del suo saggio da parte dello stesso Cazzullo e, infine, la consegna del riconoscimento dalle mani della neo presidentessa del­l’Associazione Pre­mio Rod­­­­­­di, Laura Della Valle, ac­com­pagnata da Margherita Vaira.

Una scelta non casuale, perché Cazzullo rimarca, con il suo saggio dedicato a Dante, l’esclusiva origine del concetto di Italia. Ovvero la bellezza. L’Italia ne è la culla e Dante è l’inventore di questo straordinario nesso che nessun altro paese al mondo può vantare. Ci sono nazioni nate dalla morte di un regnante, altre da guerre o rivoluzioni. Solo l’Italia si rifà alla virtù creativa, alle arti, alla capacità di rinascere dalle sventure. Ecco perché il viaggio attraverso l’Inferno è anche un per­corso che tocca città e luoghi della penisola.

Cazzullo ne aveva parlato, a modo suo, anche il giorno pri­ma ad Alba, grazie al­l’evento che porta lo stesso ti­tolo del libro e che gira in questi giorni l’Italia diffondendo il messaggio ancora attualissimo del “Sommo Poeta”.

Ne ha parlato Piero Pelù a Rtl: «Siamo stati a Cervia per lo spettacolo, il giorno dopo a Fano per presentare il libro e poi in viaggio per Alba. Tutto molto adrenalinico. Mi piace molto questo show, ci metto il mio contributo di fantasia. La bellezza? È tutto merito di Aldo. Quando l’ho incontrato al Salone dei Cinquecento a Firenze, dove era venuto a presentare il libro, ero rimasto incantato dal suo racconto e ripensando a quando avevo studiato Dante a scuola, mi è venuta l’idea. Ho detto ad Aldo: tu spieghi e fai Virgilio, io mi trasformo in un Dante rock… Lui ci ha pensato un po’ e poi mi ha richiamato, era entusiasta. Così il treno è partito».

Con date che si susseguono in tutte le regioni: oggi lo spettacolo, che è partito a inizio giugno proprio da piazza Santa Cro­ce a Firenze, pas­sa in Sar­degna, a Pula (Ca­gliari), poi nelle Marche: sabato ad Urbisaglia (Mace­rata) e domenica a Pesaro.

«So­no entusiasta, dopo un anno e mezzo di fermo avevo bisogno di muovermi», dice Piero che sarà anche in tournée con il tour “Gigante Live”. Tornando a Dante, spiega il suo ruolo: «Io non recito perché non ho abbastanza me­moria, però leggo interpretando. E canto le due canzoni che sono più dantesche: “L’isola che non c’è” di Edoardo Ben­nato e “Povera Patria” di Fran­co Battiato».