Forse non tutti sanno che Simone Cristicchi è stato a bottega da Iacovitti e che fu proprio il celebre fumettista, inventore di Cocco Bill, a spingerlo a trovare la sua cifra. «Non mi serve una fotocopia», gli disse quando si presentò con la sua bella dote di disegni molto simili ai suoi. «Trova la tua strada e poi ritorna». E tant’è. La sua strada Simone l’ha trovata. Al punto che ora i suoi disegni sono esposti in una mostra curata da Elisabetta Sgarbi alla Venaria Reale fino al 26 settembre. Si intitola “Happy Sketches/Natura umana” e segna la ripresa di un discorso interrotto. «Ho disegnato fino ai 16 anni poi ho avuto un rigetto e solo lo scorso anno, con il lockdown, ho ripreso». Si potranno quindi confrontare i primi disegni realizzati nella “cameretta-bunker” di un bambino sofferente e quelli recenti, dell’uomo di successo che sta sfiorando la felicità. Perché «nonostante i volti imbronciati dei miei personaggi», si legge nelle note, «la mia intera esistenza è stata tutta una ricerca di felicità».
Articolo a cura di Alessandra Bernocco