È stato presentato nella giornata di domenica 4 luglio, il programma artistico (Ri) Costruzioni 2021, che il Museo a Cielo Aperto (MCA) di Camo realizzerà nel corso dell’estate. Parafrasando Cesare Pavese, se “Vivere è (ri) cominciare”, il MCA ha deciso di (ri)costruire e di (ri)cominciare a produrre arte standosi accanto. Lo farà attraverso una serie di installazioni (Domenico De Maio, Severino Magri, Alberto Gambale); nuove acquisizioni (Gianni Gianasso, Giacomo Rossi, Domenico di Caterino); interventi di street art (Laurina Paperina, Seacreative, Mohamed l’Ghacham, Davide Fasolo) e residenze artistiche (Severino Magri, Anne Sophie Herin).
“In questi ultimi anni le residenze artistiche del Museo di Camo hanno avuto come base l’idea di sfidare la consueta percezione del fare arte, integrandola nella vita quotidiana attraverso scenari non convenzionali – afferma il consigliere comunale Claudio Lorenzoni –. Quest’idea non solo ha permesso di introdurre nuove idee nella sfera pubblica, ma si è rivelata l’unica via percorribile. La residenza è stata concepita come un rigenerante luogo d’incontro interculturale, di scambio sociale, d’integrazione territoriale. Ci siamo proposti di incoraggiare gli artisti nel prestare attenzione all’ambiente antropico e naturale, trovando eventualmente nuove forme di interazione tra arte, territorio e società”.
Il progetto, lanciato dal Museo a Cielo Aperto di Camo realizzato in collaborazione con il Comune di Santo Stefano Belbo e la Fondazione Cesare Pavese e battezzato negli anni Costruzioni, è stato così un’opportunità per gli artisti di confrontarsi con nuove idee e di sperimentare il loro lavoro nel particolare territorio di Langa.
Il ricco programma di giornata, curato da Lorenzoni, ha preso avvio con la presentazione della stagione 2021 e delle nuove acquisizioni e istallazioni, alla presenza degli ospiti. Quindi, la presentazione del libro di Michele Pansini Con una finta d’animo (ed. Daniela Piazza editore), seguita dall’aperi-brunch presso il Giardino dell’arte e dal concerto di Filippo Pellitteri (piano) e Yulia Verbitskaya (violino).
Nel pomeriggio, la presentazione del progetto art|walk|run con camminata al Bricco delle Allodole e il lancio del progetto “Leggere Ovunque. Biblioteca Diffusa”, con l’allestimento della prima di 25 casette per il bookcrossing che verranno disseminate in Langhe e Roero, per chiudere con lo spettacolo teatrale Merlino e la Dama del Lago, con Giulia Cammarota e Fiammetta Lari, per la regia di Aragorn Molinar.
“Qui a Camo inauguriamo il circuito innovativo che ha per protagoniste la lettura, le Langhe e il Roero, proponendosi di incrementare l’offerta culturale a partire dai paesi sotto i 3.000 abitanti, allargando la presenza delle biblioteche civiche oltre i confini degli spazi dove tradizionalmente esse rendono il proprio servizio – dichiara la presidente di Associ&Rete, collettivo di professionisti operanti nel settore del nonprofit, Anna Rovera –. Le biblioteche in rete si aprono così al dialogo con il territorio, per raggiungere fasce di potenziali lettori che non le utilizzano o non le conoscono (in particolare, le famiglie con bambini) e per promuovere momenti di partecipazione e di confronto culturale, in luoghi abitualmente frequentati, come, in questo caso, lo splendido scenario del Museo a Cielo Aperto di Camo”.
“È un piacere, dopo i lunghi e difficili mesi della fase acuta della pandemia, poter tornare gradualmente alla normalità, con eventi e momenti di incontro sul territorio – conclude il sindaco del Comune di Santo Stefano Belbo, Laura Capra –. Siamo felici di poter ospitare appuntamenti il cui obiettivo è quello di promuovere la cultura, in ogni sua forma: proprio in questa direzione va il piano di sviluppo ‘Un paese ci vuole’, al quale la nostra amministrazione sta lavorando, che verrà lanciato a settembre. Il filo conduttore del progetto è la cultura, intesa come occasione di scambio, di incontro, di crescita, di contaminazione, dal punto di vista architettonico, urbanistico, turistico e produttivo. Il punto cardine di questo percorso è la figura di Cesare Pavese: vogliamo mettere a frutto l’eredità lasciata a questa nostra terra dal suo figlio più amato”.
c.s.