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Ci vuol fegato ad aver cuore

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Gentile allegro chirurgo, uso la sua rubrica per pensare ad alta voce e vedere se in questo modo riesco a fare un po’ di chiarezza. Perché proprio non mi riesce di levarmi dalla testa le affermazioni di alcune mie amiche riguardo alla mia storia d’amore attuale, che dura da oltre due anni, iniziata non molto prima della pandemia. Si parlava dei nostri fidanzati o mariti e io sottolineavo come potessi ritenermi fortunata perché non c’è nulla di lui di cui debba lamentarmi. Loro, senza cattiveria (almeno mi è parso), hanno replicato dicendomi che non era difficile crederlo, dal momento che il mio fidanzato e convivente mi riempiva di costose attenzioni e di tutto quel che desidero.
Al che ho domandato, retoricamente, se pensavano che stessi con lui per i suoi soldi e loro mi hanno risposto, testuale: «Non solo, ma anche». Non l’ho affatto presa bene, anche se ho cercato di non darlo troppo a vedere, facendo una battuta e cambiando discorso. Insomma, ho 28 anni, un lavoro che mi piace e che ho avuto la fortuna di poter continuare senza interruzione anche durante il “lockdown”, uno stipendio che mi gratifica, un sacco di interessi. Insomma, mi sento di dire che non ho bisogno dell’elemosina di nessuno.
Ammetto che adoro lo stile di vita che mi permette di tenere, ma farei di tutto per garantirmelo anche senza di lui.
Non sono così superficiale da valutare un rapporto soprattutto in base ai benefit materiali che mi può garantire. Almeno lei mi crede?

Alice (Mondovì)