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«Innovazione “green” per crescere sempre»

«La svolta ecologica rappresenta per Europlast una spinta al futuro sulla base di progetti di sviluppo personalizzati e sostenibili»

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Concretezza e propensione “al fare” sono le qualità che emergono sin dal primo incontro nel quartier generale di Cherasco con il presidente di Europlast Clau­dio Costama­gna, con i figli Ivan e Massimo, rispettivamente responsabile personale e produzione e acquisti, e con Claudio Pacotto, re­sponsabile commerciale e amministratore delegato di questa solida realtà specializzata nella progettazione di particolari plastici, costruzione stampi e stampaggio a iniezione di materiali termoplastici.
«Europlast pren­­de vita nel 1978», sottolinea Claudio Costamagna, presidente del Gruppo e fondatore, «nel garage di casa Co­stamagna. Con i miei fratelli Mariano e Piero abbiamo idea­to questa azienda che è nata come identità collaborativa e di supporto alle altre imprese di famiglia che ne­cessitavano di componenti in plastica. Poi, la continua crescita, la grande passione e l’impegno profuso nel tempo l’hanno trasformata in una radicata e tecnologica realtà con proprie necessità e obiettivi».

Claudio Costamagna, è per questo che nel 1983 avete avviato un primo ampliamento?
«Sì. Ci siamo trasferiti in un im­mobile più grande, ma l’alluvione del 1994 ha un po’ rallentato la nostra corsa. Nella notte del 4 novembre il fiume Tanaro è esondato invadendo, con l’acqua che ha raggunto un’altezza di 180 centimetri, tutta l’unità produttiva. Sono stati giorni difficili, ma ricordo che con l’aiuto dei dipendenti e di molti cheraschesi l’Europlast è riuscita in poco tempo a riprendere l’attività. L’e­nergia e la voglia di guardare al futuro non ci sono mai mancate, tanto che nel 1997 siamo cresciuti ancora, dotandoci di un’ulteriore area destinata all’at­­tività di stampaggio e co­struzione stampi».

E nel 2012 ancora nuove acquisizioni…

«Ebbene sì. E questa volta, dopo l’acquisto di due immobili a noi attigui, ci siamo concessi an­che un “restyling” estetico di tutta la struttura che oggi si estende su circa 8.000 metri quadrati. Sia­mo molto riconoscibili an­che grazie all’elegante facciata grigia su cui campeggia il nostro nome».

Veniamo alle specializzazioni di Europlast, signor Pacotto…

«La nostra continua crescita, sia sotto il punto di vista strutturale sia per quanto riguarda i sistemi di progettazione computerizzata, racchiude lo spirito innovativo dell’azienda di cui sono amministratore delegato dal 1997. Un’avan­guardia che contempla macchine utensili e presse a iniezione tecnologicamente evo­lute. L’e­le­mento quali­fican­te della nostra azienda resta comunque, il continuo investimento in impianti innovativi, unito alla serietà ed alla professionalità».

La chiave del vostro continuo progresso è anche merito di un team di collaboratori sempre più qualificati, vero Ivan Costa­magna?
«È forse il nostro segreto. Oggi abbiamo 62 dipendenti, in buona parte donne, 40 presse, entro sei mesi, ad iniezione con potenze da 50 a 1300 tonnellate, e con tanta professionalità e competenza siamo in grado di soddisfare le esigenze di grandi gruppi nostri clienti, in modo efficiente e concorrenziale. Di­sponiamo di adeguati magazzini per le richieste di stoccaggio e gestiamo la produzione su tre turni lavorativi giornalieri, 5 giorni la settimana».

Massimo Co­­stamagna, da re­sponsabile acquisti Eu­ro­plast, le chiediamo: la pandemia ha rallentato la vostra cor­sa?
«Il nostro codice Ateco ci ha permesso di non interrompere l’attività produttiva durante il primo lockdown. Certo, abbiamo riscontrato una riduzione di ordini e con la chiusura di alcuni nostri clienti, siamo stati costretti a usufruire, per la prima volta nella storia della nostra azienda e solo per due mesi, la cassa integrazione straordinaria. Oggi guardiamo al domani con rinnovato entusiasmo, consapevoli che il nuovo modello di business che ci ha lasciato in eredità l’era del post-Covid ci chiede di ripensare ad una nuova organizzazione della società».

Claudio Costamagna, Euro­plast è conosciuta perché grande rilevanza è stata sempre riservata all’ideazione e la progettazione…

«Siamo per Dna vicini al cliente in tutte le fasi del progetto. Se il cliente non dispone del progetto del particolare o dei particolari di sua necessità, il nostro ufficio tecnico lo progetta, utilizzando software tridimensionali e proponendo ma­teriali, attrezzature e soluzioni di processo più adeguate alle esigenze, in modo da poter raggiungere la qualità ottimale del prodotto. Si procede quindi alla preparazione degli elaborati grafici che permetteranno di effettuare l’analisi di riempimento. L’analisi Mold Flow consiste nella simulazione tridimensionale della fase di iniezione. Sui mo­delli matematici vengono studiati i punti di riempimento della materia prima, per identificare le zone dove potrebbero crearsi delle criticità, il tem­po necessario per completare la fase di iniezione, il tempo di raffreddamento e altre informazioni utili per arrivare alle fasi successive con le maggiori garanzie possibili. Se il progetto lo richiede, siamo anche in gra­do di fornire dei prototipi realizzati con tecnologie additive 3D, o creare stampi pilota ovvero stampi economici per produrre bassi volumi prima di effettuare lo stampo definitivo».

Un sogno?
«Continuare a crescere, mantenendo quella solidità che attesta il valore dell’azienda».

Albert Einstein diceva: “La logica ti porta da A a B. L’imma­gina­zione ti porta ovunque”. Allora prepariamoci perché di Euro­plast sentiremo parlare a lungo…