IL FATTO
Santa Maria Capua Vetere, nel carcere si scatenano le violenze degli agenti contro i detenuti. Le immagini documentano tutto
Quel video dal carcere di Santa Maria Capua Vetere sembrava uscito da uno dei peggiori b-movies hollywoodiani.
E invece era una reale testimonianza di quanto accade purtroppo nei penitenziari italiani.
Quei luoghi che, secondo la Costituzione, dovrebbero rieducare chi delinque e ricondurlo nella società civile sono a volte territorio di nessuno.
Qui da rieducare sono gli agenti, ma riportarli a un’umanità smarrita sembra un’impresa titanica.
Sono 52 gli indagati per maltrattamenti che sono stati nel frattempo anche sospesi.
Il ministro della Giustizia, Marta Maria Carla Cartabia, prima donna a rivestire il ruolo di presidente della Corte Costituzionale e nominata da Draghi, è stata durissima nel giudicare il comportamento degli agenti sorpresi dalle videocamere a bastonare e seviziare i reclusi. «Un’offesa e un oltraggio alla dignità della persona dei detenuti e anche verso quella divisa che ogni donna e ogni uomo della Polizia Penitenziaria deve portare con onore per il difficile, fondamentale e delicato compito che è chiamato a svolgere». Gli interrogatori si sono appena conclusi, ma c’è da sottolineare un’altra frase di Cartabia: «È stato un tradimento della Costituzione», ha detto il Ministro.
La Costituzione infatti richiama esplicitamente il senso di umanità che deve connotare «ogni momento di vita in ogni istituto penitenziario».
E comunque, «di fronte a fatti di una tale gravità, non basta una condanna a parole. Occorre attivarsi per comprenderne e rimuoverne le cause. Occorre attivarsi perché fatti così non si ripetano».
Non c’è alcun dubbio, ma come si diceva all’inizio, quelle immagini assomigliano tanto, troppo a certe scene di film adrenalinici (se proprio non vogliamo definirli violenti e volgari) che purtroppo ci siamo abituati ad apprezzare, chissà perché, o comunque a ritenere accettabili se non intriganti.
È il segnale che c’è bisogno di un cambio di modello culturale. Un po’ come nel caso dell’economia, i vecchi schemi non si adeguano più alla realtà o meglio alla sensibilità generale. E ci sono segnali come questo: gli agenti che dovrebbero garantire ordine sono i primi a dimenticare il loro ruolo, credono di poter fare giustizia in prima persona, senza intermediazioni (parola chiave) e senza alcun timore. Nessun limite, nessun ripensamento. La violenza che azzera anni di civiltà. Il ministro Cartabia ha parlato giustamente di oltraggio. Ma si potrebbe anche dire che si tratta semplicemente di ignoranza. E, allora, rieducare. Al più presto: è un’emergenza nell’emergenza.