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Francesco Perlo saluta l’Albese: “Triste per questo addio, per me contano passione e divertimento”

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Tra i momenti un po’ “rocamboleschi” di questo inizio estate di calcio locale in provincia di Cuneo, un posto di prim’ordine spetta sicuramente al passaggio di Gianluca Brovia e Saverio Roman all’Albese.

A lasciare i langaroli è stato mister Francesco Perlo, che saluta Alba portando con sè la vittoria di un campionato di Promozione, prima della pandemia.

Il tecnico ex Revello lascia così: “Ci tengo a ringraziare il presidente Castronuovo per i due anni trascorsi insieme ad Alba. Sicuramente, ora c’è, però, un po’ di tristezza, perchè il rapporto con l’Albese si è chiuso come non mi sarei mai aspettato. Questa esperienza mi insegna, però, una cosa: d’ora in avanti non prenderò più in considerazione proposte che parlino di “progetto”. Considererò solo più chi mi chiederà di portare divertimento in una società e in una piazza”.

Nessun rimpianto, poi, per il lavoro svolto: “Lascio Alba dopo aver vinto un campionato di Promozione tutt’altro che scontato al primo anno. La squadra era forte, ma tra il dire e il fare c’è sempre di mezzo il mare, e il girone che vincemmo non era per nulla facile. Lascio, insomma, senza rimpianti, convinto del lavoro svolto e felice per il rapporto instaurato con i miei ragazzi. Ora, come si dice a Firenze, mi siederò sulle rive dell’Arno a vedere chi passa”.

E ora?: “Ora vedrò che cosa mi si presenterà davanti. Purtroppo, questa notizia è arrivata anche quando tutte le società locali si erano già “piazzate” per la nuova stagione. Ma io vado avanti, perchè so di aver sempre lavorato correttamente e di aver anche vinto qualcosa. Il mio telefono ha già squillato, vedremo. Io sono quello delle favole, come Moretta, Revello, Narzole e la stessa Alba, in cui contano passione e divertimento. Mi spiace solo per i ragazzi che davvero credevano nel progetto Albese. Giusto domenica sera ci siamo trovati insieme per vedere la finale degli Europei, e credo che questo sia il bello del nostro calcio. Io non arriverò in Serie A e mi interessano i rapporti umani, ma credo che anche altri in A non arriveranno. Di certo, io non allenerò mai gratis e né tantomeno portando soldi alle società che mi scelgono, per rispetto della nostra categoria”