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«Un modo diverso di scoprire il territorio»

Gianni Amerio illustra le tante ragioni che hanno portato a scrivere “AltraVia”, la guida per andare da Torino a Savona a piedi

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Poco meno di un mese fa l’editore Morellini ha dato alle stampe “Al­traVia”, guida che delinea un percorso da Torino a Savona: 206 chilometri suddivisi in 9 tappe di poco più di 20 chilometri l’una, da percorrere a piedi o in bicicletta, attraverso Monferrato, Roero, Langhe e Appennino ligure. Insieme a Dario Corradino (nel box a lato) ne è autore Gianni Amerio, oculista con una grande esperienza di camminate e diversi libri all’attivo sul tema.
Questa, però, è un’esperienza nuova per il medico torinese, come conferma lui stesso: «Mentre nel caso di miei precedenti libri si trattava di vie già tracciate, questo è un percorso nuovo, che io e Dario abbiamo concepito e vissuto insieme. Abbiamo iniziato a studiarlo sulla carta nell’estate del 2019 e a percorrere i primi tratti nel gennaio del 2020, per verificare che le strade segnate fossero percorribili. Siamo stati costretti dalla pandemia a uno stop, ma appena possibile abbiamo percorso il tragitto per intero, una prima volta da soli, poi con amici che ci hanno fatto compagnia di volta in volta, seguendoci per qualche tappa. Realizzare una guida come questa durante una pandemia non è semplice: quando abbiamo “testato” il percorso molte strutture erano momentaneamente chiuse, altre ancora oggi non sanno quando e se riapriranno. Ecco perché abbiamo pensato di appoggiarci al sito (www.altravia.info, ndr), dal quale non solo si possono scaricare le tracce Gps e visualizzare simulazioni in 3d dell’itinerario, ma avere continui aggiornamenti anche sulle strutture ricettive e di supporto lungo il percorso. Gli stessi esercenti possono iscriversi gratuitamente al sito e segnalare la loro presenza, andando così ad arricchire una mappa che sarà sempre aggiornata».
I primi viaggiatori stanno già collaudando il percorso e le loro segnalazioni saranno fondamentali per fornire un iniziale riscontro tanto ai due ideatori, quanto agli enti che hanno deciso di sostenere il loro progetto. Sono infatti già venticinque i Comuni che a oggi hanno concesso il loro patrocinio all’iniziativa, sostenuta anche da Lions Club International, Confcom­mer­cio Piemonte e Turismo in Langa, associazione che in questo momento sta fungendo da connettore dal punto di vista amministrativo. L’ini­ziativa vede poi la collaborazione del Club Al­pino Ita­liano (Cai), che si sta attivando per l’installazione della segnaletica (al momento solo provvisoria), la mappatura e all’accatastamento dei sentieri e per ottenere il riconoscimento ufficiale, al pa­ri dei grandi itinerari italiani.
«Comunque vada la nostra scommessa è già stata ripagata: abbiamo scoperto a due passi da casa luoghi incredibili, di cui non sapevamo nulla perché fuori da ogni circuito turistico escursionistico. An­che le zone che si crede di conoscere acquistano un aspetto totalmente diverso se viste e vissute tramite un turismo “lento”, come quello che proponiamo», afferma Ame­rio. «Speriamo che in molti possano fare le nostre stesse scoperte», prosegue il medico, «ecco perché il percorso è studiato per essere fruibile dal maggior numero di persone possibile: le tappe coprono distanze non eccessive e omogenee, i dislivelli non sono particolarmente impegnativi, le strade sono percorribili sia a piedi che in bici, lungo tratti per lo più ombreggiati, che si possono affrontare tutto l’anno».