Aggiornare le norme in materia di soccorso alpino e speleologico, promuovendone la funzione di pubblica utilità e valorizzando i tanti volontari impegnati: è questa la finalità della Proposta di legge di Paolo Ruzzola (Fi), approvata a maggioranza dal Consiglio regionale. “Finora – ha spiegato Ruzzola – il Soccorso Alpino nell’ordinamento piemontese era citato solo da una norma del 1980 sul turismo. Era quindi necessario sottolinearne la funzione di servizio di pubblica utilità. Stiamo parlando di una realtà che coinvolge oltre milleduecento volontari, i quali fanno fronte a tutte le richieste di aiuto nelle aree montane”.
Alberto Avetta (Pd) ha svolto la prima relazione di Minoranza soffermandosi sul rischio di conflitti di competenza in materia di servizi sanitari di soccorso. Per Sarah Disabato (M5s), seconda relatrice di Minoranza, potrebbe esserci un minimo rischio d’incostituzionalità considerando la prerogativa dello Stato in materia di soccorso pubblico. Sul testo insistevano nove emendamenti presentati da Marco Grimaldi (Luv) di cui uno approvato.
La legge riconosce il valore e promuove la funzione di servizio di pubblica utilità del Soccorso alpino e speleologico piemontese (Sasp) del Corpo nazionale del Soccorso alpino e speleologico (Cnsas) rivolta alla prevenzione e alla vigilanza degli infortuni nell’esercizio delle attività alpinistiche, escursionistiche e degli sport di montagna, di soccorso degli infortunati, di chi è in pericolo, dei dispersi e dei caduti nel territorio montano, nell’ambiente ipogeo e nelle zone impervie del territorio nazionale.
Il provvedimento approvato dall’Aula definisce poi i rapporti con il Servizio sanitario regionale – con particolare riferimento alle attività di soccorso ed elisoccorso – e con la Protezione civile regionale. Prevede inoltre che la Regione sia chiamata a favorire la dotazione di una rete radio tecnicamente aggiornata in capo al Saps-Cnsas in grado di integrarsi con quelle operative del 118 e a realizzare una rete radio di chiamata di emergenza sul territorio montano regionale. Nel dibattito sono intervenuti nell’ordine Paolo Bongioanni (Fdi), Valter Marin (Lega), Grimaldi, Andrea Cane (Lega) e Raffaele Gallo (Pd).
c.s.