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Cosa abbiamo imparato dalla pandemia?

Nell’incontro organizzato da confcommercio ascom bra strategie per una rapida ripartenza

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Si è svolto a Pollenzo il convegno “Cosa ab­bia­mo imparato dalla pandemia”, organizzato da Confcommercio Ascom Bra, in collaborazione con Conf­com­mercio Imprese per l’Italia, Confcommercio Pro­vincia di Cuneo e Ente Turismo Langhe Monferrato Roero, rivolto alle imprese del commercio e del turismo del territorio. L’incontro ha posto l’accento su quali sono le lezioni fondamentali da ap­prendere in seguito alla pandemia che ha stravolto le nostre vite ed il modo di lavorare e fare impresa. In questo contesto, non certo facile, anche le aziende e gli imprenditori hanno dovuto aprirsi a nuove visioni e approcci, soprattutto verso i temi del digitale, della sostenibilità e dell’innovazione, senza dimenticare l’elemento umano, che ri­mane sempre al centro di ogni agire.
Nel corso del suo intervento, Luca Chiapella, presidente Conf­commercio Provincia di Cuneo ha sottolineato: «Il commercio al dettaglio dopo l’emergenza sanitaria legata al coronavirus avrà un volto diverso. E anche se il “dopo” non è ancora chiaro e definito, alcune tendenze nelle dinamiche e nei canali di acquisto emergono già con una certa chiarezza. In primis il rafforzamento dell’e-commerce e delle vendite /acquisti online, sia da parte degli esercenti sia da parte dei consumatori. Si cerca di capire che direzione prenderà il futuro, cosa cambierà dopo la pandemia, con la certezza che “non sarà più come prima”. Nel settore del commercio, infatti prendono sempre più piede le tecnologie digitali e una nuova “logistica”, due fattori fondamentali per il rilancio. I piccoli commercianti hanno cercato di riorganizzarsi e la nostra As­sociazione di categoria ha lavorato duramente per affiancare le imprese in questo nuovo percorso, sviluppando innovative piattaforme online anche per gli acquisti “di prossimità”. Molto difficilmente si tornerà indietro perché il cambiamento si concentra sui due assi: quello della tecnologia digitale e della logistica. Due certezze (o presunte tali) che da subito hanno mostrato tutte le crepe di un paese ancora arretrato. Per questo i pilastri su cui ricostruire l’ossatura del commercio non possono prescindere da questi elementi, oltre che da una sempre maggior sicurezza sanitaria. Se questo è il quadro generale, sottolineo con forza il ruolo fondamentale che Confcommercio ha svolto e sta ancora svolgendo a fianco delle Imprese a partire dall’inizio della pandemia».
Luigi Barbero, direttore Conf­commercio Ascom Bra e Pre­sidente Atl Langhe Monferrato Roero ha illustrato quali sono state le azioni, le iniziative e gli strumenti che l’associazione di categoria braidese ha messo a disposizione dei propri associati e delle imprese del territorio: «Ascom Bra ha individuato una strada per aiutare le im­prese del commercio e del tu­rismo a superare le difficoltà causate dalla pandemia: la strada dell’innovazione tecnologica e della digitalizzazione. In questo anno di pandemia e di conseguente grande difficoltà per i nostri settori, la nostra associazione ha subito compreso l’importanza della digitalizzazione. In un anno abbiamo messo a disposizione numerosi strumenti innovativi, come la webapp Tutaca per la consegna a domicilio, ShopCall per la vendita in videochiamata, marketplace locali di promozione dei negozi di vicinato. Ab­biamo investito molte risorse e continueremo a farlo, cercando collaborazioni e partnership di alto profilo, come TesiSquare, a­zien­da internazionale leader nel settore dell’innovazione tecnologica, con la quale abbiamo ideato Fidelity Chain, l’applicazione che permette ai negozianti di aderire a “consorzi” per compartecipare a una raccolta punti condivisa e mettere a disposizione dei consumatori dei coupon, riscattabili dai clienti spendendo i punti raccolti, che sono identificati tramite token digitali scambiati su blockchain e assegnati al portafoglio del singolo cliente a seguito degli acquisti effettuati. L’idea nasce dalla necessità di gestire dei programmi fedeltà senza l’utilizzo di carte fisiche, per agevolare quelle realtà che non possono permettersi un investimento necessario per poter sottoscrivere dei programmi di quel tipo. Pen­siamo ad esempio ai negozianti delle nostre città, oppure ai piccoli negozi all’interno di grandi centri commerciali. Ultimo progetto è l’Accademia del Nuovo Com­mercio, il portale, realizzato con l’agenzia di comunicazione e digital marketing DStile, creato su misura per fare formazione sul digitale per le attività del commercio. Alla luce dell’attuale e co­stante incremento delle attività online, diventa sempre più im­portante conciliare le grandi qualità e i valori aggiunti del commercio locale con le tendenze del digitale. Ecco perché abbiamo individuato nel progetto Acca­demia del Nuovo Commercio la soluzione innovativa: una serie di lezioni mirate, realizzate secondo la modalità Mooc, che potranno offrire utili approfondimenti alle attività commerciali e produttive del territorio. Dalla comunicazione digitale alle nuove tendenze nei consumi, dal marketing alle tecniche di vendita. Una formazione a 360 gradi i cui costi verranno sostenuti per questo primo anno interamente dall’A­scom di Bra. I commercianti sono per noi i veri protagonisti di ogni nostro progetto. La creazione di competenze, come dimostrato nel corso degli ultimi anni, passa necessariamente dalle connessioni e dalla rete comunitaria che stiamo cercando si sviluppare. La nostra as­so­ciazione deve diventare un nuovo connettore, uno spazio dove trovare un punto di contatto tra il commercio locale e l’innovazione».
Fabio Fulvio, responsabile settore marketing, innovazione e internazionalizzazione, Conf­com­mer­cio Imprese per l’Italia: «In un contesto già critico si è abbattuta la pandemia da Covid-19, una situazione paragonabile solo all’influenza spagnola del 1918. Durante il lockdown molte attività commerciali sono rimaste chiuse, e tranne i negozi alimentari, an­che chi è rimasto aperto o ha riaperto dopo 2 mesi sta subendo un importante riduzione di traffico e vendite. Riduzioni di vendite del 30-40% rispetto agli stessi mesi dell’anno precedente sono difficili da sostenere per qualunque azienda, e per alcuni settori (auto, arredamento, turismo e ristorazione, spettacoli, abbigliamento) i numeri sono ben peggiori. È evidente che la “nuova normalità” sarà diversa. Alcuni trend (tecnologici, sociali, di consumo) già presenti prima ne usciranno rafforzati, mentre altri dovranno essere reinterpretati. In questo contesto, anche l’e-commerce, viene percepito diversamente rispetto a qualche anno fa e non più (non solo) una forma moderna di commercio indice di sviluppo e progresso. Infatti, con l’affermarsi a livello planetario di piattaforme in grado di eludere le regole di una sana concorrenza tra operatori (e capaci di indurre comportamenti di dumping fiscale tra Stati), emergono anche gli impatti negativi, economici ma anche sociali, sul tessuto dei servizi urbani e sulla qualità della vita di lavoratori, cittadini e turisti. Que­ste dinamiche, chiusura dei negozi, perdita di identità dei centri urbani e crescente consapevolezza di come il digitale adottato in maniera acritica possa essere parte attiva della crisi delle città, rendono evidente la crescente responsabilità di Confcommercio nel proporre azioni per il rilancio delle città e la possibilità di rafforzare ruolo e posizionamento della Confe­de­razione su un tema così centrale non solo per i propri associati ma per la vita delle comunità».
Aldo Cazzullo, giornalista e scrittore, si è collegato in streaming con la sala di Pollenzo e nel suo intervento ha percorso numerosi aspetti legati alla pandemia, focalizzando l’attenzione sull’accelerazione che ha provocato grandi cambiamenti ma anche sulle conseguenze che erediteranno soprattutto i bambini e gli adolescenti. Con la convinzione che la vita virtuale non può sostituirsi a quella reale e che la ricetta per ricostruire il nostro paese è il lavoro, come fu nel dopoguerra. «Gli italiani hanno reagito bene alla pandemia, siamo un popolo straordinario, essere italiani può essere una grande opportunità».
In chiusura, Mauro Carbone, direttore Atl Langhe Monferrato Roero, ha delineato le direttrici per la ripresa del turismo nel territorio, che faranno riferimento a nuove esigenze di viaggio e alle nuove sensibilità della domanda: «Il claim della nostra Atl è “Lan­ghe Monferrato Roero The Home of Buonvivere”. Vogliamo trasmettere con ogni mezzo che questa è una destinazione turistica ad alta qualità della vita. Abbiamo imparato dalla pandemia che “l’aria fresca” è un prodotto turistico, “l’aria aperta”, è un’attrazione turistica. È necessario lavorare in squadra, tutti insieme, per tornare la meta sognata e desiderata come un’oasi di serenità e piacevolezza della vita. I focus della ripartenza del settore turistico in Langhe Monferrato Roero sono in sintesi la ripresa della comunicazione sui mercati e agli operatori di filiera, supporto per l’innovazione e la rimodulazione degli eventi sul territorio, ulteriore implemento e sviluppo dell’offerta outdoor, ufficializzazione del “Contratto di Sviluppo” con Invitalia per investimenti in progetti di sviluppo turistico e territoriale di alto profilo, e infine, una serie di eventi in vista del Forum Mondiale sull’Enoturismo, organizzato da Unwto- Organizzazione Mondiale del Turismo, che si terrà nell’autunno 2022».