L’attesa è quasi finita: dopo un 2019 in cui è stato necessario accontentarsi di una convivialità esclusivamente digitale, il premio giornalistico ‘Piero Dardanello’ torna alla cerimonia in presenza. Lo fa in un anno speciale: quello in cui ricorre il ventennale dalla morte del grande giornalista a cui il riconoscimento è intitolato. Un anniversario celebrato con tante iniziative, tutte volte a celebrarne la memoria e l’eredità.
Il 12 agosto sarà una giornata ricca di sorprese ed emozioni, con l’inaugurazione della mostra ‘Una vita nel pallone’ e la presentazione del libro ‘Il mondo di Piero’ dedicato a Piero Dardanello ed editato da Bradipolibri. Interverranno tanti ospiti, tra cui i curatori della pubblicazione Roberto Beccantini e Fabio Monti, e saranno consegnati, finalmente in presenza, i premi vinti nel 2020 da Federica Lodi, Alberto Dolfin e Gianni Romeo. Gli appuntamenti sono parte integrante del calendario della 53ª edizione della ‘Mostra dell’Artigianato artistico’ di Mondovì.
È il momento di scoprire chi sono i giornalisti votati dai giurati per ricevere le targhe dell’edizione numero 18 del riconoscimento in memoria di Piero Dardanello: si tratta di Giuseppe Pastore, firma de ‘Il Foglio’ per la sezione nazionale, e di Silvia Campanella, penna di ‘Tuttosport’, per la sezione regionale. Infine, la giuria presieduta da Xavier Jacobelli e coordinata da Michele Pianetta, ha deciso di assegnare il premio alla carriera ad un grande nome del giornalismo italiano, Gian Paolo Ormezzano, oggi in forza al ‘Corriere della Sera’, edizione di Torino.
La cerimonia di premiazione inizierà alle ore 18.45 al Circolo Sociale di Lettura, a Mondovì Piazza. Dopo l’inaugurazione della mostra ‘Una vita nel pallone’, saranno consegnate le targhe ai vincitori del premio ‘Piero Dardanello’ 2020, ovvero Federica Lodi (sezione nazionale), Alberto Dolfin (vincitore sezione regionale) e Gianni Romeo (premio alla carriera); a seguire, sarà il turno dei vincitori 2021.
La serata proseguirà alle ore 21.30, direttamente sul palco allestito in piazza Maggiore, con la presentazione del volume ‘Il mondo di Piero’ (Bradipolibri). Saranno presenti i curatori del volume, Roberto Beccantini e Fabio Monti, il direttore di ‘Tuttosport’, Xavier Jacobelli, e grandi nomi del giornalismo sportivo italiano. Nel corso dell’evento, sarà poi consegnato il premio ‘Piero Gasco’ 2021, promosso dal Rotary Club di Mondovì e dalla famiglia Gasco ed attribuito, per la sua 16a edizione, a Federica Cappelletti Rossi, presidente della ‘Paolo Rossi Foundation’.
I PREMIATI ‘DARDANELLO’ 2021
Giuseppe Pastore, nato a Mola di Bari l’8 novembre 1985, è milanese d’adozione da più di dieci anni. Scrive per ‘Il Foglio’ ed attualmente collabora con ‘Sky Tg24’, ‘Undici’ ed ‘Esquire’. Laureato in ‘Editoria e giornalismo’ all’Università ‘La Sapienza’ di Roma, è giornalista professionista dal 2016. Nella sua carriera, tra le altre, può vantare collaborazioni con ‘La Gazzetta dello Sport’ e ‘Milan tv’.
Si occupa di spettacolo e di sport a tutto tondo, ma con un occhio particolare per il calcio. È autore di due libri a sfondo sportivo: ‘La squadra che sogna – Storia dell’Italia di Velasco’ per ‘66thand2nd’ e ‘La storia del Milan in 50 ritratti’ scritto con Paolo Condò ed editato da Centauria. Un terzo libro, sempre dedicato al mondo del pallone, è in lavorazione. Questa la motivazione del riconoscimento: «Un giornalista pieno di curiosità e interessi, che vanno dallo sport al cinema e alla letteratura. La giuria lo ha scelto per la qualità della scrittura, per la capacità di fare cultura popolare, proprio nel solco dell’esempio di Dardanello, e per la bravura con la quale è presente sui social, in particolare su Twitter. In sintesi, si tratta di un professionista completo».
Silvia Campanella, originaria di Revello (Cuneo), è nata il 3 settembre 1986. Diplomata al Liceo ‘Bodoni’ di Saluzzo, si è laureata in Giurisprudenza a Torino. Dal gennaio 2015 è giornalista professionista. Debutta nel 2003 al ‘Corriere di Saluzzo’. Nel 2016 inizia a scrivere su ‘Tuttocalcio Piemonte’, l’inserto di ‘Tuttosport’, per poi diventare collaboratrice del quotidiano, per il quale si occupa, in particolare, di calcio femminile e giovanile. Dal 2021 è autrice per la piattaforma ‘Helbiz Live’ dei contenuti relativi alla serie B. Ha mantenuto un forte legame con il proprio paese d’origine: cura tuttora la comunicazione del Comune di Revello, attraverso un semestrale di informazione, e di alcune associazioni di volontariato locali.
Dall’11 maggio 2021 è mamma di Vittoria. Così la giuria del premio ‘Dardanello’ nello spiegare il riconoscimento: «Profonda conoscitrice del territorio, particolarmente attenta allo sport di base e alle sue tematiche, dotata di una spiccata sensibilità giornalistica, è cresciuta alla scuola di ‘Tuttosport’, coltivando il valore della notizia e del suo approfondimento. Il suo brillante talento merita questo prestigioso riconoscimento».
Gian Paolo Ormezzano è nato a Torino il 17 settembre 1935, lo stesso anno di Luis Suarez, Omar Sivori, su cui tanto scrisse, e Piero Dardanello, ebbene sì. Torinese e torinista, di stile brillante, vorace ed ecumenico, ha attraversato il mestiere con la violenza passionale di un tornado. Inviato e direttore di ‘Tuttosport’, firma storica di ‘Famiglia Cristiana’, poi a ‘La Stampa’, oggi all’edizione torinese del ‘Corriere della Sera’. E ci fermiamo qui, sicuri di aver dimenticato qualcosa, qualcuno. Per tutti, ‘Gpo’. Televisione o carta, sempre una smisurata cultura, sempre un’affilata ironia.
Ha sconfitto il Covid a suon di articoli e di libri (l’ultimo: ‘Io c’ero davvero’, Minerva Edizioni); detiene il record del giornalista italiano con più Olimpiadi (24, addirittura, tra estive e invernali): da Roma 1960, tanto per rendere l’idea della persona e del personaggio, diede un passaggio in 600 a un «certo» Livio Berruti, fresco di medaglia d’oro sui 200. Chi scriverà il romanzo dello sport nazionale, non potrà non citarlo alla voce ‘genio e inchiostro’. La straordinaria carriera e caratura giornalistica di un maestro del giornalismo come Gian Paolo Ormezzano sono ben note ai lettori e al pubblico. Nelle parole di Roberto Beccantini, presidente onorario della giuria del ‘Piero Dardanello’, la ragione del premio: «Giornalista e scrittore di multiforme genio, ha trasformato la passione per lo sport nel romanzo della sua vita».
c.s.