In cima al Monviso, a 3.841 metri, sventola la bandiera simbolo della candidatura di Saluzzo e delle Terre del Monviso a Capitale italiana della cultura 2024.
A legarla saldamente alla croce in vetta dopo una salita in vetta in circa 3 ore e mezza di tempo dal Rifugio Quintino Sella, è stato un giovane del territorio, Luigi Vallome che ha deciso di “portare a casa” l’emblema che raffigura proprio il Re di Pietra colorato e stilizzato con tratto contemporaneo.
Luigi Vallome, 24 anni, è un giovane amministratore di Verzuolo e lavora alla Fondazione Amleto Bertoni di Saluzzo. Nella sua seconda salita sull’iconica montagna ha chiesto all’amica Anna Bassignano di accompagnarlo. Anna, 21 anni, è di Manta e lavora al Rifugio Quintino Sella. Entrambi sono scout nel gruppo Saluzzo 1.
“Sono salito sul Monviso con la bandiera perché mi sembrava importante che ci fosse un segno della candidatura a Capitala italiana della cultura 2024 proprio in cima al suo simbolo, il Monviso – ha raccontato Luigi Vallome – Salire sul Monviso è un po’ il sogno che coltivo per tutto l’anno perché è inevitabile che a forza di ammirarlo venga voglia scalarlo. E ho scelto di farmi accompagnare da un’amica anche lei profondamente appassionata di questa montagna. Andando sul Monviso mi sono reso conto che salgono alpinisti da tutta Italia e non solo; abbiamo incontrato gruppi provenienti da ogni parte dell’arco alpino, dalla Liguria a Belluno, ma anche francesi e altri europei. È bello trasmettere a tutti loro il segno della candidatura, che mette la montagna al centro di un progetto di Capitale italiana della cultura, coinvolgendo tutto il territorio. Con questa idea in testa, la salita è stata come sempre impegnativa, ma decisamente appassionante.”
“La foto che ci hanno mandato Luigi e Anna è carica di entusiasmo – ha commentato Mauro Calderoni, Sindaco di Saluzzo – Due giovani in vetta al Monviso, sorridenti, soddisfatti, invitano a lavorare con impegno per valorizzare il nostro territorio senza rinunciare, seppur impegnati nelle emergenze quotidiane, a guardare il futuro con sguardo largo e lungo.”
c.s.