Dall’Afghanistan si moltiplicano gli appelli delle donne che rischiano di subire violenze o di sparire nel nulla ed essere uccise.
È il caso di Zakia Khudadadi, atleta paraolimpica di taekwondo, e di Nilofar Bayat, capitano della squadra di basket in carrozzina afghana e avvocato.
Zakia, a 23 anni, era pronta a diventare la prima donna afgana a gareggiare nelle Paralimpiadi di Tokyo.
Con la caduta di Kabul, tante sono le giovani donne rimaste bloccate che stanno chiedendo disperatamente aiuto.
Queste donne sono un simbolo – in carne e ossa – di libertà e di coraggio e la comunità internazionale, in primis l’Unione europea, deve farsi carico del salvataggio degli oppositori politici e contrastare il riconoscimento del nuovo regime talebano in Afghanistan.
Lo afferma l’on. Gianna Gancia, europarlamentare della Lega.