Home Attualità Anche l’Associazione Piero Dardanello piange la scomparsa di Raffaele Sasso: “Ci mancherai”

Anche l’Associazione Piero Dardanello piange la scomparsa di Raffaele Sasso: “Ci mancherai”

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Raffaele Sasso (il primo a sinistra) in occasione della cerimonia di premiazione dell'edizione 2019 del 'Dardanello'

Da oggi tutta la comunità dei giornalisti è un po’ più sola e più povera. Se n’è andato, a 74 anni, Raffaele Sasso, professionista di lungo corso e di grande esperienza. Originario del Salernitano, era arrivato a Ceva da bambino e, nel corso della sua lunga carriera, non aveva mai reciso il legame con la terra in cui era cresciuto. Pubblicista dal 1972 e professionista dal 1979, ha collaborato con diverse testate nazionali tra cui ‘Gazzetta del Popolo’, ‘Il Secolo XIX’, ‘La Stampa’, ‘Stampa Sera’ e ‘la Repubblica’, senza dimenticare ‘Tgr Rai Piemonte’ e ‘Ansa Piemonte’ di cui ha rappresentato, fino ad oggi, la ‘sentinella’ nel Monregalese e nel Cebano.

Addetto stampa di istituzioni, associazioni e aziende private, la sua firma è comparsa per tanti anni su ‘Provincia granda’ e, dal 2015, su ‘l’Unione Monregalese’. Raffaele Sasso ha ricoperto anche importanti cariche istituzionali, sia a livello amministrativo (assessore in Comune a Ceva), sia sul piano professionale (dal 2013 era presidente dei Revisori dei Conti dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte).

Insomma, Sasso ha vissuto il mestiere in tutte le sue sfaccettature ed ha attraversato da protagonista e testimone oltre mezzo secolo di storia del nostro Paese. L’associazione ‘Piero Dardanello’ ha potuto contare sulla sua preziosa esperienza e sulla sua disponibilità in tante occasioni, fin dalla sua fondazione. Sasso, infatti, è stato tra i primi giornalisti a credere, al debutto nel 2015, nel progetto ‘Dardanello a scuola – A scuola di giornalismo con Piero Dardanello’; insieme ai colleghi Claudio Bo, Gianni Scarpace e Marco Turco, aveva accettato l’invito di mettersi a disposizione per trasmettere le proprie conoscenze ai ragazzi delle scuole. Non ha mai fatto mancare vicinanza e sostegno all’associazione e alle sue attività, anche in rappresentanza dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte.

Proprio in questa veste, lo scorso 7 giugno, ha presenziato a Cuneo in Fondazione CRC alla cerimonia conclusiva del ‘Dardanello a scuola’ dell’anno scolastico 2020/21. Davanti alla platea, formata da ragazzi e insegnanti, ha dato un’ultima, indimenticabile lezione di giornalismo: «Essere giornalisti – aveva spiegato nell’occasione – è una missione. La mia iniziò 53 anni fa e nacque proprio con un giornalino scolastico, ‘Le oche in Campidoglio’, che ci fece fare il professore di allora, don Tarditi, in una 2ª B della scuola Media di Ceva. Una missione che richiede anche sacrificio: il giornalista non può improvvisarsi e non può improvvisare. Deve essere preparato e conoscere la materia di cui si occupa. Oggi, l’uso velocissimo dei social network spesso fa credere a chi pubblica qualunque cosa di aver raggiunto l’apice. Non ha neanche ancora incominciato: occorre conoscere la materia e saper scrivere in italiano. Infine, una cosa che sembra banale e non lo è: l’educazione giornalistica».

In questo giorno triste, l’associazione ‘Piero Dardanello’ desidera esprimere tutta la sua gratitudine a un grande collega per il contributo dato al giornalismo piemontese, per l’amicizia e la disponibilità dimostrata nei propri confronti e per l’attenzione verso le giovani generazioni. Siamo vicini alla famiglia e, in particolare, alla moglie Gisella, che lo ha accompagnato nel cammino professionale di una vita.

«Con la scomparsa di Raffaele – è il ricordo di Paolo Cornero, vicepresidente dell’associazione ‘Piero Dardanello’ e direttore del progetto formativo nelle scuole – il mondo del giornalismo perde un suo illustre interprete e rappresentante, sempre in prima linea, attivo nella professione e nella formazione, instancabile nella divulgazione non solo di notizie ma anche di storie, persone, eventi e progetti del ‘suo’ territorio: il Monregalese ed il Cebano. La sua tenacia non è stata sufficiente a vincere la malattia. Giornalista di razza che, come Piero Dardanello, ha dedicato la vita alla professione. Grazie, Raffaele, per l’appoggio che hai sempre riservato al progetto ‘Dardanello a scuola’, nostro ‘portavoce’ all’interno dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte. Un abbraccio da tutto il direttivo dell’associazione ‘Dardanello’ alla tua famiglia, ed in particolare a Gisella, tua inseparabile compagna di vita. Ci mancherai».

c.s.