Nonostante l’annunciata e confermata manifestazione di interesse, l’AC Cuneo 1905 Olmo non partecipa al bando, pubblicato dal Comune di Cuneo, per la riqualificazione degli impianti del Parco della Gioventù che, negli intenti iniziali del club, sarebbero dovuti diventare la nuova “casa” biancorossa.
La società di patron Mauro Bernardi ha infatti ritenuto impossibile formalizzare l’offerta (il bando è scaduto lo scorso 20 agosto) dopo aver analizzato le condizioni di capitolato di appalto, ritenute improponibili e fortemente penalizzanti.
Ricordiamo che, sin dall’inizio dell’anno, l’AC Cuneo 1905 Olmo aveva predisposto, con lo Studio Kuadra di Cuneo, un progetto di ristrutturazione delle strutture del Parco, già condiviso con l’impresa di costruzioni Fantino, che con l’aiuto del bonus governativo 110% avrebbe previsto un investimento di 200mila euro: così, dopo l’indizione da parte della Giunta Comunale di una procedura pubblica per l’affidamento della gestione, la società ha quindi deciso di partecipare con la “manifestazione di interesse”.
“Esaminando attentamente le condizioni del capitolato di appalto ci siamo resi conto di una serie di anomalie molto penalizzanti per la nostra società – sottolineano in conferenza stampa il vicepresidente Riccardo Andreis e il DG Valter Vercellone – che, nonostante un investimento da 200.000 euro non ci avrebbe permesso di poterci allenare“. Al bando ha partecipato, unicamente, la società di calcio femminile Freedom FC Women.
IL CAPITOLATO – Ma quali sono i punti della discordia? Diversi, secondo la lettura dell’AC Cuneo 1905. Il primo riguarda l’articolo 7, sull’utilizzo dell’impianto da parte del concessionario e di soggetti esterni: “L’impianto è riservato in via prioritaria all’avvio e alla promozione dell’attività spotiva calcistica femminile“. Con l’aggiunta: “Con una riserva di utilizzo pari ad almeno 10 ore settimanale nella prima stagione sportiva 2021-22 e pari ad almeno 20 ore settimanali dalla seconda stagione sportivs 2022-22, precisando che le ore sono da distribuirsi nei giorni e negli orari richiesti dalle fruitrici“. Inoltre, al concessionario è accordata in subordine la priorità d’uso dell’impianto per la propria attività: il Comune riserverà al concessionario un numero massimo di quattro ore settimanali per ogni squadra regolarmente iscritta ai campionati di categoria.
“Non viene inoltre tenuto conto dell’anzianità delle società partecipanti: 10 punti per una società come la nostra, con una storia quarantennale, e 5 punti per una società appena costituita” aggiunge Andreis.
Ecco, così, che arriva la rinuncia, per “il rischio concreto di investire cifre importanti per la ristrutturazione e poi per la gestione della struttura, senza poterla utilizzare per le nostre esigenze“. L’AC Cuneo 1905 però non lascia, bensì rilancia, puntando su Madonna dell’Olmo (Pulcini ed Esordienti continueranno, comunque, ad allenarsi al Parco): “Investiremo sul “Piccapietra”, che abbiamo in gestione fino al 30 giugno 2031, rivedendo il progetto per adattarlo ad un impianto che non ha nulla da invidiare al Parco della Gioventù, con spazi maggiori. Aspettiamo i bandi regionali per partire con la realizzazione di un campo sintetico ad 11“.
Sarà quindi questa, la nuova casa dell’AC Cuneo 1905 Olmo. Senza polemiche, almeno in superficie, nei confronti del Comune: “Ma non c’è stata grande collaborazione” sottolinea Andreis. E proprio in Consiglio Comunale sarà portato il tema: presente alla conferenza stampa, infatti, il Consigliere Massimo Garnero il quale ha annunciato che chiederà “un chiarimento alla Giunta, nella massima trasparenza. Per questo ho intenzione di preparare un’interpellanza“.