Come vola il tempo. Sembra ieri che Junior Messias da Belo Horizonte era “solo” un attaccante mancino di cui tantissimi addetti ai lavori dicevano: “Potrebbe tranquillamente giocare tra i professionisti, ma è arrivato al calcio troppo tardi”.
E invece eccoci qui: a trent’anni compiuti il brasiliano è un nuovo giocatore del Milan di mister Stefano Pioli, rinforzo dell’ultima ora in una stagione che vedrà i rossoneri impegnati sia in campionato che in Champions League.
Sembra ieri, insomma, ma sono passati cinque anni. Cinque anni da quando, era la stagione 2015/16, Messias, avvistato in estate dall’occhio attento di Ezio Rossi sui campetti del torinese, divenne la vera star del Casale schiacciasassi nel girone B di Eccellenza.
76 punti finali e la vittoria meritata del campionato, con Valenzana Mado (73) e Pro Dronero (70) a lungo in corsa ma poi tenute a debita distanza nella corsa alla Serie D.
Era un Casale fortissimo, con tanti volti noti in provincia: Garrone, Sinato, Garavelli, solo per citarne alcuni. Ma c’era soprattutto Messias: un sinistro fatato e quei 21 gol finali che confermarono le qualità infinite del sudamericano.
Tra le cuneesi, solo Olmo e Corneliano Roero non fecero i conti con la sua fame di esultanze. Il momento più importante fu certamente la tripletta rifilata alla Pro Dronero, a sette giornate dalla fine, in quel 5-0 che di fatto indirizzo verso Casale Monferrato quel campionato.
Fu la rampa di lancio verso una corsa infinita: il Gozzano, piazza in cui esplose e da cui anche il Cuneo provo a pescarlo, senza successo, quindi il Crotone, i gol in coppia con Simy e, infine, il Milan. Messias ce l’ha fatta, ma sembra ieri.
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