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La regione Piemonte incentiva a vivere TRA LE SUE MONTAGNE

Contributi da 10 a 40 mila euro per acquistare o ristrutturare una casa in uno dei piccoli comuni incastonati tra le Alpi piemontesi. Le richieste si potranno presentare a partire da novembre

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La Regione Piemonte ha lanciato una campagna nazionale che offre incentivi a chi sceglie di trasferirsi da una città italiana in uno dei piccoli comuni di montagna incastonati tra le Alpi piemontesi.

«La montagna non è e non va vista come una riserva inaccessibile, ma come un grande propulsore di economia, natura, enogastronomia, turismo e di tutto ciò che di meraviglioso ha da offrire», sottolinea il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio. «Pen­s­o che, dopo due anni di pandemia, questa idea dell’aria fresca, dell’aria pulita, della possibilità per chi lo desidera di vivere a contatto con la natura, rappresentino valori su cui investire per il nostro futuro e per quello delle no­stre straordinarie montagne».

L’iniziativa punta a sostenere la rivitalizzazione e il ripopolamento delle aree montane, anche a seguito dei bisogni sociali crescenti causati dall’attuale emergenza sanitaria.

Chi risiede in un centro urbano in Italia e intende acquistare o recuperare un immobile in un comune montano del Piemonte con meno di 5.000 abitanti, da rendere prima casa trasferendovi la propria residenza, potrà aderire ad un bando della Regione Piemonte che offre contributi da 10 a 40 mila euro. Il bando stanzia complessivamente 10 milioni di euro.

«Una promessa mantenuta e l’offerta di una scelta di vita nuova», dichiara Fabio Carosso, vicepresidente e assessore alla Montagna della Regione Piemonte. «Conosco le nostre montagne: abbiamo comprensori sciistici di fama mondiale accanto a valli e borghi da riscoprire che pagano lo spopolamento. Durante i primi mesi del mio mandato ho visitato molte delle Unioni montane, incontrato i sindaci di piccoli Comuni e subito ho chiesto al settore Montagna di lavorare alla realizzazione di un’iniziativa che potesse aiutare i giovani a scegliere la montagna per viverci».
Il bando è pubblicato il primo settembre su https://bandi. regione.piemonte.it e all’inizio di novembre verrà aperta la piattaforma per le domande; per presentarle ci sarà tempo fino a fine di dicembre.

Una misura che non resterà isolata e che si aggancia in modo sinergico ad un altro bando che la Regione Piemonte lancerà in autunno per incentivare la nascita delle “botteghe dei servizi” con specifici contributi per sostenere le attività nei territori montani che offrono servizi alla cittadinanza.

«Insieme al bando residenzialità», afferma ancora il vicepresidente Carosso, «stiamo lavorando con le Unioni montane all’individuazione di importanti azioni per le nostre “botteghe dei servizi”, volte a contrastare la desertificazione commerciale nei paesi montani e, di conseguenza, a garantire agli abitanti di queste zone la fruizione di beni e servizi che ne migliorino la qualità della vita».
In tutto sono 465 i Comuni del Piemonte con meno di 5 mila abitanti protagonisti del bando. L’elenco di quelli in Granda è riportato nel box a lato.
Possono presentare la domanda i nati a partire dal 1955 e, per fare in modo che al bando aderiscano soprattutto i giovani, i nati dopo il 1980 riceveranno un punteggio più alto.

Punteggio premiante anche per gli interventi effettuati in un Comune ad alta marginalità, l’attività lavorativa esercitata in un paese montano oppure in smart-working almeno al 50% nell’abitazione per la quale si chiede il finanziamento, un Isee uguale o inferiore a 20.000 euro, almeno un figlio di età uguale o inferiore a 10 anni che avrà residenza e dimora abituale nell’immobile acquistato. Punti in più anche per recuperi realizzati con soluzioni architettoniche e paesaggistiche previste dalla Re­gione Piemonte e per l’utilizzo dei materiali tipici del paesaggio alpino piemontese, ma an­che se l’incarico dei lavori viene dato a imprese con sede legale in un Comune montano piemontese.

Per beneficiare dei contributi occorre essere titolari del diritto di proprietà, oppure impegnarsi ad acquisire un diritto di proprietà, di un’unità immobiliare ad uso residenziale censita catastalmente nel territorio dei 465 Comuni interessati e trasferirvi la propria residenza e dimora abituale per dieci anni. In caso di contributo relativo all’acquisto, l’atto di compravendita dovrà essere stipulato entro 6 mesi dalla data di approvazione della graduatoria, mentre i lavori di recupero del patrimonio esistente dovranno essere ultimati entro 18 mesi. La rendicontazione dovrà essere trasmessa, invece, entro 3 mesi dalla conclusione dei lavori di recupero, ovvero dalla stipula dell’atto di compravendita.