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L’addio a un maestro del nostro giornalismo

Il 21 agosto ci ha lasciato Raffaele Sasso, figura molto nota non solo nel Monregalese-Cebano

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«Essere giornalisti è una missione. La mia iniziò 53 anni fa e nacque proprio con un giornalino scolastico, “Le oche in Campidoglio”, che ci fece fare il professore di allora, don Tarditi, in una seconda B della scuola Media di Ceva. Una missione che richiede anche sacrificio: il giornalista non può improvvisarsi e non può improvvisare. Deve essere preparato e conoscere la materia di cui si occupa. Oggi, l’uso velocissimo dei social network spesso fa credere a chi pubblica qualunque cosa di aver raggiunto l’apice. Non ha neanche ancora incominciato: occorre conoscere la materia e saper scrivere in italiano. Infine, una cosa che sembra banale e non lo è: l’educazione giornalistica». Così, meno di tre mesi fa, in occasione della cerimonia conclusiva del “Dardanello a scuola” Raffaele Sasso spiegava il suo modo di intendere una professione che tanto amava e che ha esercitato collaborando con testate nazionali di ogni livello, tra le altre: Gazzetta del Popolo, Il Secolo XIX, La Stampa, Stampa Sera e La Repubblica, senza dimenticare Tgr Rai Piemonte e Ansa Piemonte. A livello locale è stato firma di Provincia Granda e l’Unione Mon­regalese.
Una vera e propria accorata lezione di giornalismo che è diventata anche il suo testamento, professionale e umano, perché poche settimane più tardi, il 21 agosto, Raffaele Sasso ci ha lasciato, al termine una malattia che il monregalese d’adozione ha affrontato con il suo consueto spirito propositivo.
Nel corso dei suoi 74 anni di vita Raffaele Sasso (autore an­che di numerosi libri tra cui il recente “I fratelli Cei­rano-I cu­neesi pri­mi costruttori di automobili in Italia” pubblicato a giugno) ha ricoperto anche im­portanti cariche istituzionali, sia a livello amministrativo (è sta­to as­ses­sore in Comune a Ceva), sia sul piano professionale (dal 2013 era presidente dei Re­vi­so­ri dei Conti dell’Or­dine dei Giornalisti del Pie­monte) ed è stato molto attivo in ambito sociale, ricoprendo, tra gli altri, diversi incarichi al­l’interno del mondo Lions (fu presidente del club Carrù Dogliani e officer distrettuale).
L’editore e direttore della Rivista IDEA Carlo Bor­salino, unitamente alla redazione, esprimono il proprio cordoglio alla famiglia per la grave perdita e, in particolare, alla moglie Gisella, che lo ha accompagnato nel cammino professionale di una vita.