Qualità, genuinità e tradizione per una pasta eccellente

Nel nuovo laboratorio di Santo Stefano Belbo la parola d’ordine è versatilità

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Nei suoi prodotti artigianali c’è tutta la spontaneità e genuinità del suo carattere. Stiamo parlando di Emanuele Sandri, titolare del Pastificio Vallebelbo, innovativo laboratorio artigianale, solidamente radicato grazie a 20 anni di attività, iniziata come semplice negozio di pasta fresca dal papà Giovanni e dalla mamma Silvana e oggi attiva e innovativa grazie all’impegno di Emanuele e alla sorella Annalisa. Il tempo e il profondo legame al territorio delle Langhe e alla tradizione della cucina tipica locale, integrata con le moderne tecnologie nel rispetto delle norme vigenti al fine di garantire la qualità dei prodotti, ha indotto questa realtà ad am­pliare il proprio raggio d’azione, specializzandosi nella produzione all’ingrosso per poter servire, con estrema professionalità, negozi, ristoranti e il settore della grande distribuzione tradizionale e organizzata, attraverso due marchi differenti.

Una continua ricerca, signor Emanuele, che vi ha richiesto ampliamenti…

«Esatto. Abbiamo il nostro cuo­re nevralgico a Santo Ste­fano Belbo, ma la continua crescita dei volumi di prodotto e relativa conservazione ci ha indotto a cercare una sede più ampia, sempre a Santo Stefano Belbo, dove abbiamo potuto anche implementare e ottimizzare la linea produttiva. Siamo una realtà che è cresciuta “step by step”, sempre saldamente ancorata ai valori della qualità e della massima selezione delle materie prime».

Un compito non facile…
«Beh, diciamo che abbiamo la fortuna di essere cresciuti in una terra dove i prodotti d’eccellenza sono la regola e non l’eccezione… E noi fedeli a questa cultura, per raggiungere tale obiettivo mettiamo tutta la nostra passione nel ricercare e selezionare le migliori materie prime che ci consentono ap­punto di produrre una pasta ec­cezionale, essenziale e ricca come la terra da cui nasce. Non mancano, nei nostri ripieni gli arrosti da carne di bovino selezionato piemontesi; Parmigiano Reggiano; ricotta per la versione della pasta con verdure; farine italiane e uova da allevamenti a terra. Una filiera controllata e rigorosamente collaudata. Questa filosofia ci ha consentito in questi vent’anni di diventare piacevole consuetudine sulle tavole dei consumatori del Nord Italia e di buona parte dell’Europa…».

Cosa caratterizza i vostri prodotti?

«Penso principalmente venga apprezzata la cura per i particolari e il rispetto per la tradizione, tramandati nell’arte della lavorazione artigianale: tutti elementi che esaltano la nostra pasta fresca nelle sue forme più tradizionali, ed in particolare i nostri tajarin, ravioli del plin, agnolotti e gnocchi. La nostra produzione, oggi seguita da ben 13 addetti, è improntata all’alta qualità senza utilizzo di additivi, coloranti e conservanti. Nei nostri prodotti non vengono usati nè glutammato monosodico, nè grassi idrogenati, in modo da conservare le proprietà organolettiche della nostra pasta, la genuinità ed il gusto caratteristici proprio di una lavorazione a mano. Inoltre, eseguiamo una lavorazione della pasta “a cilindro”: un procedimento completamente manuale ma che garantisce un risultato unico ed eccezionale in termini di tenuta di cottura e croccantezza della pasta. Inoltre non usiamo conservanti o coloranti in nessuno dei nostri prodotti».

Qualità, aggiungiamo noi, che rendono le specialità gastronomiche del Pastificio Vallebelbo ottimi primi piatti da gustare tutti i giorni, portando in tavola una prelibatezza che per tradizione era riservata alle festività e alle occasioni più speciali e che oggi è un piacere quotidiano da condividere in famiglia.

Signor Emanuele, qual è il punto di forza del Pastificio Vallebelbo?

«Penso sia la versatilità. È una qualità che ci viene riconosciuta e anche tanto applicata. Garantiamo ai nostri clienti massima personalizzazione, che significa addirittura predisporre per ciascuno una propria etichetta stampata da noi in quadricromia, un proprio prodotto, una specifica ricetta… Non sono dettagli da poco: richiedono efficente organizzazione e una grande capacità produttiva, mai standardizzata…».

Immaginando il domani, per il Pastificio Vallebelbo ci sono novità?
«Tantissime. Per noi è una costante ricerca di prossimi obiettivi. Entro l’anno prossimo predisporremo un impianto fotovoltaico sopra il nostro stabilimento per produrre energia rinnovabile e stiamo programmando anche, entro il 2022, di utilizzare una nuova vaschetta in materiale 100% riciclabile. La sostenibilità è un tema fondamentale e noi ben lo sappiamo. Sul fronte dell’ampliamento dei prodotti, stiamo testando per poter essere pronti nel 2022 con una linea preparata con fa­rine integrali e farine da grani antichi come l’Enkir, con il supporto del Mulino Marino di Cos­sano Belbo. Non mancano studi continui sui nuovi ripeni. E poi c’è un secondo progetto, anch’esso in fase di test che è legato ad una linea di piatti pronti monoporzionati, senza utilizzo di conservanti e addensanti, indicato per i bar e i locali che non dispongono di cucina».