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«Quest’anno pensiamo di essere competitivi»

Massimiliano Gallo parla della stagione del suo Langa Calcio, in un girone atipico di Seconda

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Tra le sicure protagoniste del girone F di Seconda Categoria 2021/22 ci sarà il Langa Calcio, società nata ormai quattro anni fa dalla fusione tra Asd Gallo Calcio e Usd Lamorrese, con l’obiettivo di garantire ai giovani del territorio un percorso calcistico completo, dalle formazioni del vivaio alla prima squadra. Il confermato tecnico Massimi­liano Gallo sottolinea come due anni di coronavirus non abbiano per nulla intaccato l’entusiasmo dell’ambiente.

Che cosa ha significato per voi il ritorno in campo?
«Il pallone è per noi momento di convivialità e divertimento e quindi non poteva che farci piacere. Sin dalla pri­ma riapertura, la scorsa primavera, ci siamo sempre trovati una volta a settimana al campo con i ragazzi per giocare e divertirci insieme, e così abbiamo fatto fino a inizio agosto, prima della pausa. L’inizio della preparazione per la nuova stagione, quindi, si è inserito in questo percorso partito da molto lontano. Abbiamo voglia di giocare, anche perché le vaccinazioni ci hanno dato maggiore tranquillità».

Che cos’è cambiato rispetto allo scorso anno?
«C’è maggiore consapevolezza rispetto a ciò che si sta facendo. Le precauzioni non mancano, ma abbiamo la sensazione che questa volta potrà essere davvero quella buona, senza nuovi stop forzati. Speriamo che questi presentimenti possano essere confermati dai fatti».

Il mercato che cosa ha portato al Langa Calcio?

«La società ha scelto di puntare sulla continuità, perché siamo certi di avere un gruppo valido, che con qualche integrazione potrà fare bene. L’unico volto nuovo, al momento, è quello del centrocampista classe 1998 Gianluca Di Stefano, a cui si aggiungeranno giovani provenienti dal nostro ottimo settore giovanile».

L’obiettivo stagionale?
«Crediamo di poter fare bene, anche se è presto per dirlo. La Federazione ci ha inserito in un girone atipico, composto anche da squadre torinesi e astigiane, che conosciamo meno. Sarà il campo a dirci se potremo ripetere l’ottimo percorso fatto due stagioni orsono, quando, prima del coronavirus, eravamo a ridosso delle posizioni di vertice».