Successo per la Route del Marguareis in MTB: un evento con tanti significati simbolici

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Grande successo per la 3^ Route del Marguareis in mountain-bike, con partenza dalla cittadina francese di Tenda, un tempo capitale dell’omonima contea, ed arrivo a Chiusa di Pesio, in Piemonte, sede dell’antica Certosa di Santa Maria. Oltre 60 appassionati hanno partecipato a questa traversata cicloalpinistica che, pur non essendo una prova di tipo agonistico, con i suoi 58 km di percorrenza e un dislivello positivo di circa 1800 metri, necessitava comunque di una buona preparazione fisica e di un’ottima conduzione della MTB (per la partecipazione all’evento erano richiesti il certificato di idoneità sportiva e il green-pass).

Si è trattato di un evento transfrontaliero unico nel suo genere, che oltre alla performance sportiva, ha permesso di ammirare in successione i variegati paesaggi alpestri delle Alpi del Marguareis, ricche di scorci dolomitici, di fenomenini geologici e dotate di un’elevata biodiversità. Ma ancora più sorprendenti, sono stati i significati simbolici e gli spunti che una giornata come questa ha saputo generare.

“Dopo le devastazioni della Tempesta Alex dell’autunno 2020 – spiegano i vertici del Consorzio Conitours – per raggiungere Tenda abbiamo utilizzato, grazie al supporto fondamentale di Trenitalia, il piccolo treno della linea Cuneo – Ventimiglia – Nizza (Luogo del Cuore 2020 FAI) che, seppur ancora limitato a Breil sur Roya, con le sue quattro corse giornaliere unisce i due versanti delle Alpi. A volte poco considerata, questa ferrovia secondaria a tradizione diesel, si è rivelata l’impalcatura vitale e il trait d’union di un territorio solo apparentemente marginale e certamente dovrà essere rilanciata e posta al servizio anche della crescente frequentazione ciclistica.”

Alla partenza, l’accalorato saluto dei Sindaci e degli amministratori di Tenda, di Chiusa di Pesio e di Limone Piemonte hanno testimoniato l’amicizia transfrontaliera e la consapevolezza di un futuro comune per il quale è necessario lavorare in singergia. La carovana dei cicloturisti ha poi iniziato a pedalare a monte di Tenda, dove si ha avuto l’impressione di attraversare una valle fantasma: la Route Nationale è a pezzi e un silenzio impressionante ha accompagnato i biker fin presso l’imbocco del vecchio tunnel automobilistico (attualmente non in servizio), come in un film post-apocalittico. Da lì l’ascesa al Colle di Tenda geografico, per quella specie di scala verso il cielo che è la “Strada dei 50 tornanti” (in realtà sono 46).

Con le biciclette da montagna, metro dopo metro, si sono ripercorse le strade bianche d’alta quota che un tempo servivano per combattere e che oggi, opportunamente valorizzate, diventano strade di pace e vie per uno sviluppo sostenibile: il sistema delle strade ex-militari e di servizio della zona ora è noto come “Ciclovia Alpi del Mediterraneo”. Una volta raggiunto il valico sorvegliato dai vistosi Forti Ottocenteschi, la sosta allo Chalet le Marmotte, con il suo andirivieni di turisti, ha riportato tutti “alla realtà”.

Per una fortunata coincidenza, è stato intercettato l’arrivo di una passerella di auto d’epoca “Ruote nella Storia”: il passato è così tornato con un volto ameno e spensierato, a testimonianza di come iniziative diversificate, con un’oculata gestione, possano contribuire a valorizzare il territorio. Ripartiti sul percorso dell’Alta Via del Sale, rievocando il motivetto di Antonello Venditti “quando penso che sia finita, è proprio allora che comincia la salita”, i biker hanno risalito il Colletto Campanin e poi i colli della Perla e della Boria, con altri saliscendi presso lo spartiacque alpino in ambienti rupestri.

La Limonesi-Monesi è la strada bianca più spettacolare d’Europa e presenta passaggi arditi in quota ed opere di ingegneria viaria, fra tutte il famoso tornante a precipizio presso la Boaria, che qualcuno considera quasi uno “Zabriskie Point”. La pedalata ha poi deviato sulla Ciclovia del Duca, recentemente risistemata grazie al progetto condiviso tra Regione Piemonte, Ente di Gestione Aree Protette delle Alpi Marittime e i Comuni di Chiusa Pesio e Briga Alta, che con il suo ruvido tracciato attraversa la lunare ed arida Conca della Carsene.

Non si tratta di uno “sterrato facile”, ma di un percorso di buona ciclabilità con raggi di curvatura a volte ristretti e con un fondo non sempre “morbido”, che presenta ancora alcuni brevi punti da affrontare con cautela. È la vecchia e piccola Strada Militare 194, consegnata nel 1941 priva di opere difensive e mai veramente ultimata, che attualmente rinasce come splendido collegamento ciclabile dal Piano delle Gorre alla Limone-Monesi. Dal singolare intaglio del Passo del Duca, con allungati tornanti a pendenza moderata, i ciclisti sono scesi in Valle Pesio.

“Idealmente – dichiara il Presidente del Consorzio Conitours Beppe Carlevaris – è come se in parte, con questa ciclo-traversata, avessimo risanato le ferite della Tempesta Alex, almeno psicologicamente, nella speranza che presto si intervenga sulla viabilità ordinaria. Questo evento è stato possibile grazie all’impegno di molti volontari ed appassionati, e di un’organizzazione perfetta a cura di Conitours con il supporto dell’ATL del Cuneese e con l’accompagnamento in sicurezza delle Guide Cicloturistiche abilitate dalla Regione Piemonte.”

c.s.