E’ partito da Cuneo lunedì 6 settembre e proseguirà con tappe a Mondovì (7 settembre), Alba (9 settembre) e Saluzzo (14 settembre) il percorso di incontri con tutti i sindaci e gli amministratori della Granda per parlare del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) come strumento di limitazione degli impatti economici-sociali della pandemia. La Provincia, nella sua funzione di ente di area vasta, si è messa a disposizione dei Comuni del territorio come punto di riferimento per l’accesso e la gestione dei finanziamenti che arriveranno dall’Unione Europea e dai Governi nazionale e regionale nell’ambito del Pnrr.
Il presidente della Provincia ha fatto riferimento agli oltre 200 miliardi di euro per l’Italia da spendere su diverse linee tematiche come ambiente, sostenibilità energetica, assetto del territorio, transizione digitale ed ecologica, turismo sostenibile, mobilità sociale, salute pubblica. “Il quadro non è ancora chiaro – ha precisato – e stiamo aspettando di conoscere quali saranno le linee strategiche, ma sicuramente per i finanziamenti saranno attivati dei bandi e bisognerà farsi trovare pronti alla scadenza. I tempi sono molto stretti perché tutti i progetti andranno conclusi e rendicontati entro il 31 dicembre 2026”.
Si tratta del più grande pacchetto mai finanziato dall’Unione Europea per riparare i danni economici e sociali causati dall’emergenza sanitaria da coronavirus. Servirà a gettare le basi per economie e società più sostenibili, resilienti e preparate alla transizione ecologica e digitale. L’iniziativa degli incontri con i sindaci è stata molto apprezzata anche dalla Regione. “Siamo i primi in Piemonte a partire – ha continuato il presidente – mettendo in pratica il nostro ruolo di ente di area vasta, La Provincia c’è e siamo anche gli unici a livello nazionale ad aver fatto un lavoro di sintesi sul Pnrr portando 51 progetti di interventi strategici su scala provinciale grazie alla collaborazione con la Fondazione Crc”.
Il Pnrr è lo strumento che traccia gli obiettivi, le riforme e gli investimenti che l’Italia intende realizzare grazie all’utilizzo dei fondi europei di Next Generation Eu, per attenuare l’impatto economico e sociale della pandemia e rendere l’Italia un Paese più equo, verde e inclusivo, con un’economia più competitiva, dinamica e innovativa.
Finora è mancata a livello locale una politica di co-progettazione per i fondi europei. Il Seis metterà a disposizione degli enti non solo servizi di informazione riguardo alle opportunità offerte, ma anche una formazione specialistica per far crescere sul territorio, in termini di quantità e qualità, competenze e professionalità in grado di accompagnare, supportare e gestire processi connessi alla progettazione europea. I Comuni che, liberamente, ne vorranno usufruire dovranno firmare una convenzione con l’ente, approvata dal proprio consiglio comunale, per avere informazione, formazione, partenariato, sostegno e assistenza.
I sindaci hanno dimostrato di apprezzare lo sforzo che la Provincia sta facendo per mettere a disposizione dei Comuni una struttura ad hoc denominata Servizio Europa Interventi Strategici (Seis) per la gestione delle fasi propedeutiche alla concessione del finanziamento, al monitoraggio sullo stato di realizzazione dell’intervento ed alla successiva fase di rendicontazione, conclusiva dell’iter previsto. Vi lavoreranno alcuni giovani specializzati in ingegneria gestionale su progetti innovativi (mobilità, ambiente, sostenibilità, smart city) per portare a casa fondi europei anche sui bandi “Next Generation Eu”, “Recovery Fund” e “Next Generation Piemonte” e per creare professionalità che rimangano nella Granda.
Tante le domande che i primi cittadini hanno rivolto, a cominciare dalla possibilità di avere un canale informativo diretto a quella di un tavolo per fare progetti, dalla disponibilità di altri enti e ministeri alla definizione di tempi certi per poter lavorare, dalla definizione delle linee di finanziamento alla possibilità di aiuti sulle infrastrutture.
c.s.