Le radici sono fondamentali per la crescita della pianta; le radici sono il loro cervello e, quando ben nutrite da un suolo ricco e curato con metodi naturali, trasmettono alle parti aeree la vitalità rigeneratrice.
I Custodi del Suolo della Valle Varaita si sono assunti l’impegno di essere responsabili del suolo da loro coltivato e di considerare la salute della terra come un obiettivo importante da raggiungere insieme alla produttività; la loro azione è ormai avviata a cominciare dal riconoscimento del valore che ogni piccolo appezzamento di terreno è parte di un mosaico virtuoso in fase di composizione, per allargare man mano la rete e diffondere questa sensibilità sui territori.
Va in questa direzione l’attività di Davide Provenzano dell’azienda agricola Humus, di Lorenzo Barra e Pietro Cigna dell’azienda Cresco e il loro progetto di CSA: sono giovani contadini Custodi che hanno scelto di radicarsi in Val Varaita, cercando di conciliare la sostenibilità economica con quella etica e ambientale, nonché di trasmettere a chi acquista i prodotti il senso di comunità e di cibo genuino.
Smettere di considerare la terra come mero capitale, ma pensare ad essa come un suolo prezioso che va continuamente rigenerato: la rivoluzione dei nostri giorni avviene nei campi.
Il contributo di Nicola Savio di Officina Walden mostrerà, attraverso un intervento teorico-pratico, l’importanza dell’utilizzo di particolari attrezzi manuali in grado di rispettare il suolo, di coltivare con precisione e di conseguenza abbattere i costi. La piccola agricoltura diventa grande: con una buona pianificazione e la diversificazione delle colture, il lavoro contadino si trasforma in un’attività soddisfacente da lasciare in eredità alle generazioni future.
La conoscenza del luogo dove si vive è fondamentale per capirne le caratteristiche naturali e le trasformazioni apportate dall’attività umana nel corso del tempo: la camminata in programma, piacevole e semplice percorso per risalire la valle attraverso le borgate del versante “ubac” in compagnia di Fredolino Ballatore della ProLoco di Melle, ci farà riscoprire le storie di un tempo fino a giungere alla Tabudiera d’Titta, il monumentale castagno da frutto ivi radicato da diversi secoli.
Cecco Dematteis ci illustrerà la genesi della Valle Varaita: le sue origini geologiche, le colture tradizionali e le principali trasformazioni paesaggistiche.
La giornata si concluderà con il canto del castagno secolare: l’utilizzo di una particolare tecnologia convertirà le frequenze vibrazionali dell’albero in suoni percettibili all’orecchio umano.
Infine la Dottoressa Benedetta Aimone, esperta del metodo grounding (radicamento), accompagnerà i presenti alla riconnessione con la natura, facendoli interagire con l’ambiente del bosco-organismo.
Il progetto promosso da Spazio Vitale OdV ha ottenuto il sostegno della Regione Piemonte nell’ambito del bando del terzo settore in collaborazione con i comuni di Piasco, Rossana, Venasca, Isasca, Brossasco, Melle, Sampeyre, Casteldelfino, Bellino, dell’Istituto agrario di Verzuolo e del Centro Servizi per il Volontariato, con il patrocinio del Parco del Monviso.
PER INFO: spazio [email protected], 3339263155 – 320055443
Si raccomanda un abbigliamento adeguato e di lasciare a casa il vs amico a quattro zampe.
In caso di forte maltempo l’evento sarà annullato.
IL PROGRAMMA
Ore 8:30 Melle – Piazza del Municipio
La svolta contadina – Aziende Agricole Custodi del Suolo “Cresco” e “Humus”
Ore 10:00 – Borgata Re
Tecniche e attrezzature professionali per un’agricoltura sostenibile
prove in campo con Nicola Savio di Officine Walden
Ore 11:00 – Passeggiata culturale
La memoria delle borgate Bodreri, Cornaglia, Berti Opaco, Fini Prato
narrata da Fredolino Ballatore – Proloco di Melle
Ore 13:00 – Castagno Monumentale
Pranzo al sacco a cura dei partecipanti
Ore 14,30 – Valle Varaita
Genesi storia e cultura raccontata da Cecco Dematteis
Ore 15:00 – Radicamento
Un’esperienza sensoriale nelle nostre radici naturali a cura della dott.ssa Benedetta Aimone
Ore 15,30 – Il castagno monumentale in concerto
Ogni pianta ha una propria voce: uno speciale dispositivo tradurrà il canto della Tabudiera d’Titta