Si è conclusa ieri con un grande successo di pubblico la XXI edizione del Pavese Festival, quattro giornate per celebrare Cesare Pavese nel suo paese natale, a Santo Stefano Belbo, tra musica, arte, teatro e libri. La manifestazione, che ha toccato le 3000 presenze, si è svolta con una serie di eventi di valenza artistica che hanno saputo attrarre in loco molti visitatori che hanno avuto l’occasione di visitare e conoscere le peculiarità dei luoghi proposti: la bellezza del paesaggio naturale, l’enogastronomia, la storia e le tradizioni dei piccoli paesi del territorio.
La quattro giorni è stata un’occasione per fornire eventi culturali ad un pubblico che risiede in piccoli centri lontani dalle grandi città piemontesi e quindi dalle maggiori offerte culturali. Il programma di quest’anno (9, 10, 11, 12 settembre) ha visto come ospiti Alessandro Preziosi con una prima nazionale del recital ispirato all’ultimo romanzo di Pavese, La luna e i falò, Neri Marcorè con un’interpretazione dei Dialoghi con Leucò accompagnata dalle note di Domenico Mariorenzi, eventi che hanno registrato il sold out con 600 presenze.
Anche la mostra di Concetto Fusillo dedicata a D’Annunzio e Pavese, nella Chiesa sconsacrata dei Santi Giacomo e Cristoforo, e la presentazione del libro di Martina Merletti, nella splendida cornice della Cantina Marcalberto, hanno registrato il tutto esaurito.
Apprezzatissimi anche Omar Pedrini che con Simone Zoni ha trasportato il pubblico in un bellissimo viaggio verso l’occidente di Cesare Pavese, il coinvolgente talk pomeridiano di Colapesce e Dimartino con 400 presenze – evento conclusivo del festival Borgate dal vivo – e infine lo spettacolo teatrale tratto da Luigi Pirandello che ha chiuso il Festival con più di 200 presenze.
Dichiara Pierluigi Vaccaneo, direttore della Fondazione Cesare Pavese: “Questa edizione del Pavese Festival è stata particolarmente significativa, soprattutto dal punto di vista del numero di spettatori. Le persone che hanno partecipato alle serate del festival sono state moltissime, e in numero più elevato rispetto all’anno passato, a riconferma da un lato della grande voglia di riunirsi in momenti di cultura e in luoghi che garantiscono la sicurezza e dall’altro della bontà delle scelte artistiche che anche quest’anno sono state caratterizzate da spettacoli unici. Gli artisti coinvolti hanno infatti dedicato a Cesare Pavese momenti di spettacolo che hanno luogo esclusivamente a Santo Stefano Belbo per il festival. Questo è un segno distintivo del festival, che chiama gli artisti italiani a confrontarsi e a mettersi in dialogo direttamente con lo scrittore. In questa edizione lo abbiamo fatto con linguaggi diversi, cercando di sperimentare soluzioni nuove come la serata rock di Omar Pedrini o I Dialoghi con Leucò e la musica italiana di Neri Marcorè o ancora il dialogo conclusivo con Colapesce e Dimartino, che ha dedicato un album proprio a Pavese nel 2015”.
c.s.