Riqualificare i locali della propria scuola, quelli in cui nell’ottobre scorso l’alluvione ha lasciato, ancora una volta, il segno ponendosi a servizio della comunità che, con l’avvio del nuovo anno scolastico, torna a essere la seconda casa. Nelle ultime settimane di vacanze estive gli studenti del triennio del corso Cat del “Baruffi Ceva” si sono rimboccati le maniche rispondendo, numerosi, all’invito della dirigente scolastica Mara Ferrero, pronta a coinvolgerli in una concreta attività di “Service learning”.
«Una metodologia innovativa – spiega –, che unisce volontariato e apprendimento, volta a sviluppare competenze di cittadinanza consapevole per sostituire all’affermazione “Voglio essere cittadino”, una più profonda e significativa “Voglio esserCI”. In quel “CI” sta il vero significato della consapevolezza e della partecipazione. Osservare l’entusiasmo e l’energia che le studentesse e gli studenti hanno riposto in questo progetto è prova tangibile di efficacia e di successo formativo».
La stesura del progetto, volto a riordinare il piano terra dell’edificio scolastico, ritinteggiarne i corridoi e alcune aule che portavano ancora evidenti i segni dell’alluvione, risale ai giorni successivi a ferragosto. «Al service learning abbiamo unito attività di alternanza – racconta il prof. Michele Cocca coordinatore insieme alla prof.ssa Lorella Franco –. Nell’obiettivo di riqualificazione sono state inserite anche l’individuazione e la realizzazione di tre nuove sale: quella riservata agli insegnanti, una per il sostegno e la multimediale a disposizione per attività di debate e iniziative di cooperazione».
Gli studenti sono stati divisi in tre gruppi: alcuni si sono occupati della progettazione, compresa la scelta degli arredi e delle tinte; altri, guidati dal tecnico Luca Arcuri e muniti dei dispositivi di sicurezza previsti, hanno stuccato e preparato le superfici, altri ancora si sono dedicati alla tinteggiatura. Le attività hanno preso il via il 26 agosto e si sono chiuse il 10 settembre, giusto in tempo per permettere alla scuola, con l’ufficiale ritorno per tutti sui banchi, di presentarsi nella sua veste migliore. Concluso il progetto, ai ragazzi verrà rilasciato un certificato che attesta le competenze maturate.