Federico Borgna inizia a tracciare un bilancio del lavoro svolto a Cuneo in questi anni. Con l’approssimarsi delle scadenze elettorali (nel 2022, in particolare, verrà rinnovata la carica di primo cittadino), il sindaco e presidente della Provincia di Cuneo si dice soddisfatto delle iniziative che hanno caratterizzato il suo mandato e osserva con fiducia un territorio «che, per usare una parola che non amo particolarmente, si è dimostrata ancora una volta resiliente».
Presidente Borgna, cominciamo da uno dei tasti più dolenti: la situazione delle infrastrutture cuneesi. Ci può fare il punto dei lavori al Tenda?
«È un problema enorme per l’economia del nostro territorio. Il caso del Tenda ci dimostra quanto siano fragili i nostri collegamenti con la Francia che, non dimentichiamolo, è il nostro primo mercato in termini di export. Anche se venisse rispettata la scadenza per il termine dei lavori indicata al 2023, sarebbe comunque una catastrofe economica: se teniamo conto dei problemi che normalmente ha d’inverno il Colle della Maddalena e le limitazioni sul Colle della Lombarda, è chiaro che sia immediatamente necessario pensare a soluzioni di altro tipo».
Anche perché le infrastrutture sono un elemento chiave per la ripresa del territorio. Quali possono essere gli attori decisivi per consentire al Cuneese di ripartire del tutto?
«Non vedo un solo protagonista in grado di trainare la crescita del nostro territorio ma, al contrario, mi sembra assolutamente necessaria un’azione collettiva che unisca le forze del mondo privato, delle fondazioni bancarie, del pubblico e di tutti i soggetti che storicamente rendono forte il Cuneese. Da questo punto di vista, siamo già sulla buona strada: la Granda è infatti la prima provincia ad aver varato un programma strategico per l’utilizzo delle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza».
Sicuramente un elemento di forza sono le nostre imprese. Quale deve essere, secondo lei, il rapporto tra pubblico e mondo privato?
«Le nostre imprese sono molto solide e il pubblico deve orientare la sua azione seguendo alcuni elementi-cardine: prima di tutto, non creare difficoltà ostacolando lo sviluppo economico attraverso una burocrazia troppo invasiva; è decisivo, poi, migliorare l’ambito infrastrutturale, fondamentale per la riduzione dei costi. A ciò si aggiungono il sostegno all’innovazione, che in questi anni abbiamo sempre cercato di supportare (penso, per fare un esempio, al Polo Agrifood di Cuneo), e gli importantissimi investimenti che devono continuare a essere effettuati a favore del capitale umano».
Veniamo alla politica. È stata fissata una data per le elezioni del Consiglio Provinciale?
«Non c’è ancora una data precisa ma, a rigor di legge, dovrebbe essere a dicembre, salvo sorprese. Dico questo perché in Parlamento si sta discutendo a proposito di un aggiornamento della Legge Delrio in materia di enti locali che potrebbe eventualmente portare a una proroga. In ogni caso, credo che il modello di lista unica che abbiamo adottato nell’ultima tornata sia stato utile per dare rappresentanza a tutti e possa essere, anche in futuro, una strada da seguire».
Nel 2022 si voterà anche per la città di Cuneo. Cosa lascia la sua Amministrazione?
«Chi guiderà la città troverà una macchina che funziona e con i conti in ordine, nonostante gli eventi generali che ci hanno colpito negli ultimi tempi, senza contare i tanti progetti già avviati e finanziati per molti milioni di euro. Ciò evidenzia la necessità di affidare la città a una futura amministrazione che si ponga in continuità con il lavoro svolto da quella precedente e che sia capace di proseguire il percorso virtuoso».
Ritiene che Cuneo si stia riprendendo in maniera positiva dalla pandemia?
«Mi lasci dire, anzitutto, che questa città, come del resto l’intera provincia, è stata toccata duramente dall’emergenza e che oggi piangiamo diverse centinaia di morti. Cuneo ha affrontato la situazione con forza e responsabilità, dimostrando una grande resilienza. Oggi siamo ripartiti con grande energia, in particolare grazie al turismo estivo e alla capacità di tenuta delle nostre imprese: dovremo capire, nei prossimi mesi, come si riorganizzeranno i servizi e quanto le nuove modalità lavorative, a partire dallo smart-working, impatteranno sulle dinamiche cittadine».
In conclusione, qual è la caratteristica che descrive al meglio il suo modo di fare politica?
«L’attenzione alle persone. In ogni scelta, si sono sempre poste al centro le esigenze dei cittadini e le soluzioni volte a migliorare la qualità della vita; e gli ultimi interventi, come l’inaugurazione di un nuovo asilo comunale e il progetto del Parco Parri, ne sono la dimostrazione. Siamo orgogliosi di rispecchiarci nei valori dettati dall’Agenda Onu 2030 in materia di sostenibilità, sia ambientale che economica e sociale. Mi sembra un bel modo per definire l’operato della nostra Amministrazione».