“Alba 1956”: l’anno della svolta raccontato in un convegno al Pala Alba Capitale

La città, che stava crescendo dal punto di vista industriale, ospitò in quel periodo il primo Congresso mondiale degli artisti liberi

0
314
Alba 1956

Nel 1956 Alba ospitò il primo Congresso mondiale degli artisti liberi, segnando l’inizio di un’epoca di ricerca, rinnovamento e avanguardia nel mondo delle arti. In quello stesso anno, la città ebbe un’impennata dal punto di vista della crescita del tessuto industriale: la Miroglio inaugurò lo stabilimento di corso Asti, la Ferrero aprì la sua prima sede all’estero, ad Allendorf, in Germania, e tante nuove imprese videro la luce.

Ecco perché il 1956 può essere definito “l’anno della svolta”, come suggerito dal titolo, preso in prestito da un libro dello storico Giulio Parusso, del convegno in programma lunedì 20 settembre, alle ore 21, al Pala Alba Capitale, all’interno dell’appuntamento “Alba 1956” inserito nel programma di Alba Capitale della Cultura d’Impresa 2021.

Moderato dal giornalista Marcello Pasquero, il dibattito sarà impreziosito dalla presenza della direttrice del Centro studi Beppe Fenoglio Bianca Roagna, del presidente e del vice presidente dell’Associazione culturale Giulio Parusso, rispettivamente Roberto Ponzio e Giuseppe Gobino, e dello storico Antonio Buccolo.

I relatori, attraverso racconti e aneddoti, proveranno a far tornare il pubblico a quello straordinario periodo vissuto da Alba, quando una piccola città che iniziava a crescere dal punto di vista economico ed imprenditoriale, riuscì, grazie a Pinot Gallizio, Piero Simondo, la sua futura moglie Elena Verrone, Asger Jorn e Walter Olmo, ad ospitare il primo Congresso mondiale degli artisti liberi.

Per sei giorni (dal 2 all’8 settembre 1956) Alba fu al centro della scena artistica internazionale. Fu un evento storico, la cui portata forse sfuggì a politici ed esponenti della borghesia dell’epoca: si stava preparando una vera e propria rivoluzione artistica, che si concretizzò un anno dopo, il 28 luglio 1957, quando avvenne la fondazione dell’Internazionale situazionista, movimento capace di lasciare un segno nel panorama artistico del ‘900.

Alba fu una tappa fondamentale di quel percorso e a sua volta venne travolta e trasformata dalla verve respirata in quei giorni. Da piccola cittadina di provincia, da terra de “La malora”, la capitale delle Langhe si trasformò in centro dell’avanguardia artistica, generando uno spirito, un entusiasmo ed una intraprendenza in grado di contagiare anche il tessuto industriale.

«Siamo orgogliosi di poter ospitare nel programma di Alba Capitale della Cultura d’Impresa questo appuntamento», commenta il direttore di Confindustria Cuneo Giuliana Cirio. «Il periodo che verrà ripercorso durante il convegno fu determinante per traghettare Alba fuori dalla Malora e per dare il là al percorso che l’ha condotta a diventare un punto di riferimento ed un modello da copiare. In quel processo, l’industria ebbe un ruolo fondamentale, insieme ad altri fattori, come il Congresso mondiale degli artisti liberi. Decisivi furono quegli stessi coraggio, intraprendenza e “arzig” che ancora oggi animano i nostri imprenditori: l’industria d’eccellenza ancora una volta saprà traghettare il territorio fuori dalla crisi, oggi come dopo il 1945″».

Per partecipare in presenza al convegno “Alba 1956” è necessaria l’iscrizione su https://alba2021.confindustriacuneo.it/eventi/.