Un impresa colossale per un film colossale. Tratto dall’omonimo libro di fantascienza scritto da Frank Herbert, Dune è stato il sogno proibito di molti registi, tra cui niente di meno che David Lynch, il quale nel 1984 provò senza successo a trasporlo in chiave cinematografica creando un “plot”. Non si può dire lo stesso per Denis Villeneuve che non si è fatto spaventare dalla complessità e dalla lentezza della storia e ha creato un capolavoro destinato a restare negli annali del genere fantascientifico. Il casting è stato assolutamente adatto scegliendo come protagonista Timothée Chalamet (“Piccole donne”, “Il re”, “Chiamami col tuo nome”) e affiancandolo ad attori del calibro di Rebecca Ferguson (“Mission impossible”, “La ragazza del treno”, “Life”), Oscar Isaac, Stellan Skarsgård, Dave Bautista, Zendaya, Jason Momoa, Javier Bardem e Charlotte Rampling.
La trama si svolge in un futuro indefinito ad Arrakis o Dune, un pianeta la cui economia è basata sull’estrazione della “Spezia” (una sostanza con innumerevoli proprietà) e amministrato dalla casata Harkonnen, fino a quando l’imperatore galattico decide di affidare la gestione del luogo agli Atreides.
Il duca Leto Atreides accetta il ruolo, nonostante sappia che è in atto un colpo di Stato, ma suo figlio Paul si rende conto che ci sono situazioni poco chiare e che i suoi “poteri” possono essere la soluzione per raggiungere la pace e ritrovare quel legame col pianeta che soltanto i nativi custodiscono ancora.
La pellicola, distribuita nelle sale italiane da giovedì 16 settembre, ha ricevuto un gran numero di consensi al Festival del Cinema di Venezia ipnotizzando gli spettatori grazie anche alle musiche del premio Oscar Hans Zimmer, alla fotografia di Greig Weiser e al lento ed elegante intreccio della trama.