«Una vendemmia dall’intensa componente aromatica»

Stefano ricagno, vicepresidente senior del consorzio dell’asti docg traccia un bilancio e mette in fila le priorità da affrontare nel futuro

0
263

I primi grappoli lasciano assolutamente ben sperare e la vendemmia, ormai en­trata nel vivo, conferma un positivo ottimismo, regalando confortanti segnali di ripresa post Covid per questo 2021.
La rivista IDEA ha incontrato Stefano Ricagno, vicepresidente senior del Consorzio dell’Asti Docg per conoscere l’andamento di questo significativo momento della stagione, e fare un bilancio dell’ultimo anno mettendo in fila le priorità che la filiera dovrà affrontare. Nel caso del Consorzio per la Tutela dell’Asti si tratta infatti di 4000 aziende produttrici, 51 comuni, 9700 ettari di vigneti e 85milioni di bottiglie vendute all’anno.

«Nella prima parte dell’anno abbiamo vissuto mo­menti di grande apprensione a causa degli ormai persistenti mutamenti climatici e di un andamento meteorologico mol­to incerto. Dopo una stagione caratterizzata dalle gelate primaverili, che hanno colpito molti areali, seguite da un’estate particolarmente cal­da e siccitosa dove non sono mancati forti temporali, ac­compagnati da importanti grandinate è finalmente arrivato il momento della raccolta che, sino a questo momento si può ritenere soddisfacente. Non possiamo però dimenticare le fasi delicate, costantemente moni­torate dallo staff del nostro laboratorio analisi e progetti viticoli. Oggi, l’uva Moscato si è presentata alla raccolta con un aspetto eccellente e sta regalando un buon riscontro anche in vinificazione grazie ad un ottimo quadro aromatico, percettibile un po’ in tutte le zone di produzione. In questi giorni sono in fase di vendemmia l’areale della provincia di Cuneo quindi Santo Stefano Belbo, Mango… e anche in questi territori si registra una buon livello qualitativo e quantitativo, in linea con il disciplinare di produzione».

Prima delle fasi di raccolta si è raggiunto un accordo sulle rese vendemmiali per la produzione di Asti Spumante Docg e Moscato d’Asti Docg…

«Si è arrivati, dopo sei anni, alla quota ideale indicata dal disciplinare e questo non può che essere un sintomo di buona salute della filiera. Merito di una nuova consapevolezza ritrovata anche per merito di un’attività programmata di valorizzazione e di promozione della denominazione sia sul territorio, sia in Italia, sia all’estero. Che si è tradotta in un incremento delle vendite dovute alle attività nei mercati delle aziende produttrici, ma anche ad un trend positivo del comparto beverage a livello globale. L’Asti Docg e il Mo­scato d’Asti Docg oggi sono una realtà ben presente e ben co­no­sciuta dai consumatori, so­prattutto in alcuni mercati: America, Russia, Europa e Asia. Questa tendenza è in crescita: siamo vicini ai 9 milioni in più di bottiglie… e tutto lascia ben sperare per i prossimi mesi!».

Quali le future strategie co­municative per continuare a conquistare nuovi mercati?

«Continua la nostra collaborazione con lo chef Alessandro Borghese che porta in scena il territorio della denominazione e i suoi vini nelle prossime puntate di “Quattro ristoranti” di cui siamo sponsor. Stiamo inoltre programmando, sino a fine anno, una consistente campagna radiofonica, sempre con Alessandro Borghese con il quale continua, in parallelo, anche l’attività sui canali social del Consorzio, ripresa anche sul canale tv La7».

E poi c’è una novità, vero?
«Sì. Qualche mese fa abbiamo instaurato una collaborazione con il flair bartender e bar specialist Giorgio Facchinetti, che dà il via ad un importante progetto di posizionamento delle bollicine aromatiche piemontesi nel mondo della mixologia, l’arte di creare o di rivisitare la ricetta di un cocktail, diventata vera e propria tendenza negli ultimi anni. È un segmento di mercato che si sta rivelando molto importante, sollecitato dalle aziende associate e che sta dando buoni risultati».

Sul territorio?

«In occasione della Douja d’Or, la rassegna dedicata ai vini piemontesi il Consorzio dell’A­sti Docg parteciperà con una scenografica struttura cristal che ospiterà due Ape Car che offriranno al pubblico differenti tipi di degustazione oltre alla possibilità di vivere il mondo “Rural Glam” della denominazione. L’Ape Car “Asti Mix”, darà la possibilità di scegliere il proprio cocktail preferito con Asti Spumante e/o Moscato d’Asti Docg. L’Ape Car Rural Glam invece proporrà assaggi in purezza di Asti Spu­mante Docg in tutte le sue declinazioni (dal pas dosè al dolce) e Moscato d’Asti Docg delle tante aziende produttrici. Siamo sponsor, o meglio Official Sparkling Wine, dell’Atp Tour così come delle Nitto Atp Finals di Torino fino al 2023. Questa vetrina mondiale permetterà al vino astigiano di essere al centro di numerose attività di comunicazione digitale e “on field”, inclusa la presenza alle cerimonie ufficiali dei trofei del torneo. Inoltre, in veste di partner ufficiale, la denominazione potrà contare su un’importante visibilità sui canali digitali e social di Atp Tour».

E nel cassetto c’è ancora qualche progetto da concretizzare?

«Molti direi, perché sono il motore e l’entusiamo per progettare e attuare sempre nuovi traguardi… Qualcuno dice che i sogni non si avverano se li dimentichi! Fra i tanti c’è quello di creare qualcosa di veramente importante e duraturo nel tempo sul territorio, dedicato alla nostra denominazione. È un impegno che sentiamo di dover assumere nei confronti delle future generazioni che vorranno continuare l’arte di produrre uva e vino sulle nostre colline».