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Bra, Raschera e Toma Piemontese premiano i bambini nati nel 2020 a Scarnafigi e Ruffia

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Essere legati al territorio significa, in primis, il rispetto delle tradizioni. Uno dei punti di forza del Bra, del Raschera e della Toma Piemontese è la maestria con cui il passato contribuisce a fornire il proprio apporto ad un presente in cui l’artigianalità si lega all’innovazione e che mantiene uno sguardo sempre vigile sul futuro. Quest’ultimo è ben rappresentato dai 29 bambini nati nel 2020 a Scarnafigi e Ruffia che domenica 26 settembre a Scarnafigi, a partire dalle 11, sotto l’ala comunale della Città dei Formaggi riceveranno una forma delle prestigiose Dop in concomitanza con una degustazione dei quattro protagonisti lattiero caseari.

“Si tratta di un momento dal grande valore simbolico – commenta Franco Biraghi, presidente dei tre Consorzi di Tutela – la cui reiterazione negli anni rappresenta un motivo di sommo orgoglio per tutti noi. I piccoli premiati sono il simbolo dello sviluppo del nostro territorio e delle sue risorse, ed è a loro che dobbiamo guardare con ottimismo e fiducia. È nel loro futuro che dobbiamo investire con attenzione e consapevolezza, trasmettendo alle nuove generazioni i migliori insegnamenti possibili”.

Tra questi ultimi è basilare il saper riconoscere e apprezzare, all’interno della miriade di proposte enogastronomiche delle zone che ci circondano, quelle che le rappresentano nel modo più preciso, esaltandone le peculiarità e i punti di forza che hanno contribuito a renderle note e amate.

“Il Bra, il Raschera e la Toma Piemontese vantano una presenza costante sulla linea del tempo del gusto”, afferma il vice presidente Marco Quaglia. Un ‘plus’ evidenziato anche da Francesco Rabbia: “Questa storia così antica è un valore aggiunto che è fondamentale sottolineare per mettere in luce tutta la maestria e il saper fare che dalla materia prima conduce al prodotto finito”.

Un processo lungo e seguito con scrupolo durante ogni sua fase, che può contare su materie prime d’eccezione, le basi per dar vita a formaggi di così grande pregio. “Quello che ci auguriamo – dice Federico Villosio – è che questi bambini assaporino a fondo il loro primo assaggio: impossibile dimenticare la sensazione avvolgente che accompagna tali formaggi, che ci riportano, anche tanti anni dopo, alla prima volta in cui li abbiamo incontrati. Un salto nel tempo che sicuramente le Dop renderanno speciale, mantenendo intatto lo stupore e l’appagamento gustativo”.

Affermazioni che contribuiscono a evidenziare come tra i valori aggiunti delle Dop ci sia la capacità di andare incontro a tutti i gusti: da quelli che prediligono un sapore più morbido come il Bra tenero, dolce come il Raschera o delicato come la Toma Piemontese a quelli che preferiscono aromi più intensi e che troveranno nel Bra duro il punto di riferimento ideale. Variegate sfumature di sapori completamente diversi tra loro, dunque, ma non solo.

Tra le peculiarità di questi formaggi rientra anche la versatilità che consente di degustarli in purezza oppure declinati all’interno di innumerevoli ricette: dalla classica fonduta al Raschera, passando attraverso l’originalità di una pizza al Bra tenero, fino all’eleganza di un risotto mantecato al Bra duro. E per chi volesse uno snack rapido, ma efficace per fare il pieno di energia, la semplicità di un panino alla Toma Piemontese garantisce l’apporto nutrizionale che ci vuole.

“L’appuntamento del 26 settembre che segna da anni un punto fermo sul calendario dei Consorzi rappresenta un evento di sommo rilievo – conclude Franco Biraghi -. Non è unicamente un suggello del legame tra le Dop e il territorio, ma anche un invito e un augurio a questi bambini di poter esperire sempre le genuine prelibatezze che il nostro territorio è in grado di offrirci. Eccellenze costantemente presenti sulle nostre tavole, i cui aromi vengono respirati fin da piccoli e che accompagneranno sempre le nostre occasioni di convivialità”.

c.s.