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28 settembre: parte a Racconigi e Torino l’ISAO Festival

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Il Sacro Attraverso l’Ordinario (ISAO): la rassegna teatrale e multidisciplinare progettata, ideata e realizzata dalla compagnia Il Mutamento, torna a Torino e Racconigi per una ventisettesima edizione all’insegna dello scambio e dell’intreccio di forme artistiche, linguaggi, esperienze sociali. Nelle tredici giornate di eventi, da martedì 28 settembre a domenica 10 ottobre si susseguiranno sedici appuntamenti con protagonisti del panorama teatrale provenienti da tutta la Penisola, con due spettacoli in anteprima nazionale, la proiezione di un cortometraggio, monologhi, reading, musica dal vivo e laboratori teatrali.

Tutti gli eventi (ad eccezione di quello del 29 settembre a Racconigi) si terranno a Torino ,  presso l’ex-cimitero di Via San Pietro in Vincoli, 28. ISAO 27 intende rispondere al bisogno diffuso di partecipazione, alla necessità di superare paure e difficoltà e, con le dovute attenzioni, di tornare a dedicarsi non solo a eventi di puro intrattenimento, ma anche a occasioni di riflessione e di coinvolgimento, attraverso opere e iniziative incentrate sui temi che ci stanno a cuore.

La pandemia e i danni inferti alla cultura impongono una necessità: condividere un orizzonte, scambiare le nostre esperienze trascurando i ruoli e i confini disciplinari per ricostruire una comunanza più ampia; così, anche quest’anno, il festival consolida ed espande le sue collaborazioni e ricerca di proposito arricchenti contaminazioni, aprendosi al quartiere, alla città e oltre, per dare voce al disagio della vita ordinaria e non soltanto convalidarne la realtà, bensì riscattarla con la sublimazione dell’arte e della sua inclusività.

La kermesse si apre martedì 28 settembre a Torino (San Pietro in Vincoli) con l’anteprima de Il lutto ti fa bella, di e con Silvia Lemmi per una coproduzione delle compagnie Pilar Ternera (LI), Meridiano Zero (SS), Il Mutamento (TO); la pièce è incentrata sulla storia vera di una insormontabile perdita, la cui elaborazione porterà risvolti a sorpresa tragicomici e un messaggio incoraggiante.

Per mercoledì 29 settembre è fissato l’appuntamento presso il salone sociale della Società Operaia di Mutuo Soccorso (SOMS) di Racconigi, in collaborazione con il Progetto Cantoregi
nell’ambito della rassegna multidisciplinare Cuneiforme che abbraccia le terre del cuneese tra letteratura, teatro, danza, musica, arti visive e sport: in scena Alla fine muoiono tutti di e con Marco Sanna e Francesca Ventriglia, che riprende motivi shakespeariani interrogandosi sulla loro attualità metateatrale.

La giornata del 30 settembre vedrà presso San Pietro in Vincoli a Torino un primo spettacolo pomeridiano alle ore 17:15 e uno serale alle 21:15. Il primo è l’opera di Alice Conti Orsòla e il pesciolino d’oro, favola tradizionale russa già trascritta da Puškin e qui ripresa come inedito postludio che con le marionette dipinge una grande allegoria dell’Europa contemporanea, spesso incapace di guardare oltre le sue frontiere. Le stesse tematiche declinate dal punto di vista degli immigrati si ritrovano sviluppate nel secondo spettacolo a cura de Il Mutamento: Glove, di Massimiliano Liotta e Giuseppe Bisceglia.

Il mese successivo si apre con un’anteprima nazionale: Alla ricerca di Kaidara, di Giordano
Vincenzo Amato. Venerdì 1 ottobre alle ore 17:15 di sul palco di San Pietro in Vincoli andrà in scena questo adattamento della nota favola senegalese, mentre alle 21:15 si terrà la replica di Glove. Temi cardinali di Rosso profondo di Luigi Lunari, in scena sabato 2 ottobre alle ore 21:15, sono la corruzione, la delazione, la pavidità, mali tutti di cui si libera, allorché gli viene diagnosticato quello incurabile, il neo-eletto Presidente del Consiglio, protagonista di questo spettacolo, il quale non avendo più alcunché da perdere ritrova gli ideali della gioventù e li persegue con rara coerenza tra lo sgomento del suo stesso entourage.

Domenica 3 ottobre è prevista una lunga giornata dedicata al teatro in diverse forme e per tutte le età: si comincia alle 10:30 con lo spettacolo di burattini Il cavaliere nel secchio di e
con Pino Potenza, a cura de Il Granché. Dalle 15:00 alle 17:00 e dalle 17:30 alle 19:30, a diretto contatto col pubblico, Pino Potenza guiderà il laboratorio esperienziale dedicato alla credibilità scenica dell’attore teatrale.

Il Granché è un progetto nato a San Pietro in Vincoli, giunto alla nona edizione e curato dell’Associazione Il Tiglio Onlus in collaborazione con Il Mutamento. Il suo obiettivo è quello di portare alla luce l’enorme forza creativa, troppo spesso celata, che nasce da situazioni di
disagio sociale e/o individuale; connettere l’etica con l’estetica, operando in favore di quei cittadini in situazione di difficoltà, destinati all’invisibilità sociale.

Il programma domenicale termina con il monologo tragicomico di Elena Griseri delle 21:15. L’allestimento, scritto da Francesco Scarrone e incentrato sulla decadenza culturale dei nostri giorni. Lunedì 4 ottobre alle ore 20:30 si terrà la proiezione del cortometraggio di Andrea Bocchetti L’uomo lupo, una pellicola sull’impenetrabilità della follia e sull’incomunicabilità dell’intimo attraverso la storia vera di Andrea Soldi, ucciso nel 2015 durante un trattamento obbligatorio.

Martedì 5 alle 21:15 si rappresenta Blue Revolution L’economia ai tempi dell’usa e getta, una produzione dell’Associazione Pop Economix, di e con Alberto Pagliarino, da un’idea di Nadia Lambiase, Alberto Pagliarino, Paolo Piacenza. Un one man show che unisce tre storie – la storia dell’economia dell’usa e getta, il dramma dell’inquinamento da plastica dei mari e la vicenda del giovane imprenditore Tom Szaky – per proporre una nuova visione del rapporto tra produzione, consumo e ambiente.

Mercoledì 6 ottobre alle 21:15 l’anteprima di The Sound Of The Sun Il Sole e le vibrazioni del Sistema Solare, a cura dell’Associazione AnMa con Claudio Micalizzi, gong e campane tibetane e Amandine Delclos, voce recitante. Con The Sound Of The Sun entriamo in un mondo di vibrazioni ancestrali che evocano i rapporti di “reciproco mantenimento” dell’ecosistema che ci contiene e del quale siamo espressione. Tutto è vibrazione e queste vibrazioni arrivano fino a noi e penetrano profondamente nei nostri corpi.

Giovedì 7 ottobre è la volta di Der Boxer, monologo di e con Michele Vargiu, per una produzione di Teatro Tabasco (SS), storia vera sull’assurdità delle leggi razziali nella Germania del Terzo Reich, con musiche dal vivo del duo Elva Lutza (premio Parodi e nomination Targa Tenco 2019).

Venerdì 8 ottobre alle 18:30 avrà luogo la Declamazione poetica a cura del Circolo Poetico Orfeo di Torino sul modo dell’uomo “cittadino” di vivere e sentire gli spazi urbani; alle 21:15 sarà proiettato il film dell’Associazione Il Tiglio ONLUS Pietro Neggio, il re dei ciarlatani, realizzato con l’inclusione di trenta persone con disagi psichici, al fine di sensibilizzare la cittadinanza riguardo ai problemi della sofferenza mentale. La pellicola sarà proposta anche alle scuole della Città di Torino per accompagnare una riflessione inerente alle tematiche trattate.

Anticipato dal reading Etnacity: pillole di musica medicina e parole nude delle 19:30, lo spettacolo teatrale del sabato sera (9 ottobre), Di calcio, di amore e di altre sciocchezze di
Pino Potenza con Luca Lusso ritrae le vite di due fratelli legati dalla passione per il gioco, ma anche da uno squilibrato rapporto di tutela legale dell’uno nei confronti dell’altro.

La giornata conclusiva del festival, domenica 10 ottobre , propone una nuova e importante collaborazione con il primo appuntamento della rassegna L’alba dentro l’imbrunire, a cura di
Valerio Vigliaturo, Direttore del Premio Inedito-Colline di Torino e Presidente dell’Associazione Culturale Il Camaleonte. L’iniziativa si realizza in collaborazione, tra gli altri, con Il Mutamento e con il Salone del Libro Off. In scena alle 21:15, lo spettacolo Procedura di Renato Gabrielli, che immagina un futuro in cui androidi copie di noi stessi ci pongono, non senza imbarazzo, allo specchio.

ISAO 27 è scorrere in alto e si candida, in questo annus horribilis, a essere uno dei luoghi in cui la sofferenza, l’apatia, la tristezza non si trasformano in rabbia e lamento ma, come in musica, fanno il salto di un’ottava per trasformarsi in poesia e in racconti di bellezza e di speranza.

c.s.