Carissimo Direttore,
sono venuta a conoscenza, parlando con alcuni genitori e anche per un’esperienza personale che mi vede coinvolta da vicino, di una situazione che perdura da parecchi anni, che si verifica nel mondo della scuola del Comune di Alba sull’organizzazione della gestione dei bambini disabili.
Passano le differenti Amministrazioni Comunali, ma purtroppo non si ottengono risultati concreti, conclusivi e risolventi. Ho deciso quindi di provare a parlarne apertamente per trovare un aiuto. Il mio obiettivo è di rendere più semplice la vita agli alunni disabili (alle loro famiglie, ai loro compagni, al personale scolastico). Dove è possibile, penso, cerchiamo di non complicargliela ulteriormente.
La questione riguarda la gestione degli assistenti all’autonomia che svolgono un importantissimo lavoro all’interno della scuola. Gli assistenti all’autonomia sono quelle figure che vengono affiancate al bambino che ha una certificazione di disabilità (per capirci la legge 104 o altra certificazione attestante un bisogno di sostegno). Diversamente dall’insegnante di sostegno, nominato direttamente dal Ministero dell’Istruzione, la competenza per questa figura è comunale e cioè il carico finanziario di queste figure dipende dal Comune.
L’insegnante di sostegno, affidato alla classe, nella scuola dell’infanzia può avere l’incarico fino a 25 ore su un’unica classe, nella scuola primaria al massimo 22 ore, nelle scuole superiori fino a 18 ore.
Essendo il tempo scuola di 40 ore nell’infanzia e nella primaria, si evince l’importanza dell’assistente all’autonomia, che affianca il bambino nelle restanti ore, permettendogli di rimanere a scuola per tutto il tempo, come tutti gli altri bambini. La stessa cosa vale per le scuole superiori, dove il tempo-scuola varia da Istituto a Istituto.
Le nomine degli insegnanti di sostegno (e di tutto il corpo docente) vengono aperte a settembre e quindi spesso non sono assegnati alla classe per l’inizio della scuola. Su queste tempistiche il Comune non può far nulla. Invece, sulle tempistiche dell’assegnazione del personale di assistenza all’autonomia il Comune, potrebbe fare qualcosa, credo e spero. Questo personale è in parte dipendente del Comune, in parte assegnato alle scuole tramite un bando a cui possono partecipare le cooperative.
Ho fatto una piccola indagine e ho scoperto che per esempio a Bra (ma così in tanti altri Comuni qui intorno) questo bando viene aperto a giugno. Le cooperative interessate partecipano e per luglio il personale che svolgerà tale mansione di assistente all’autonomia è assegnato. Praticamente in questo modo il primo giorno di scuola gli assistenti all’autonomia sono assegnati alle scuole e il bambino disabile e la sua classe hanno il personale che svolge questo ruolo in modo stabile. Poi nel giro di qualche settimana arriva in modo stabile anche l’insegnante di sostegno. Ad Alba il bando viene aperto dalle scuole a settembre, perché i soldi arrivano dal Comune a settembre. Perché? Io non sono riuscita a capirlo.
Ora immaginatevi un bambino disabile (e disabile vuol dire su una sedia a rotelle o autistico o con difficoltà socializzanti o altro) che pieno di paure (come tutti i bimbi) e di difficoltà tutte sue, entra a scuola il primo giorno di scuola di prima primaria. Non c’è l’insegnante di sostegno, non c’è l’assistente all’autonomia per le prime settimane. I due insegnanti di classe devono gestire 22 bambini che non conoscono e che non si conoscono e anche farsi carico del bimbo disabile inserito nella loro classe, che magari deve mangiare durante le lezioni, oppure deve andare in bagno ma non è in grado di andarci da solo. Sarebbe tanto più facile se almeno l’assistente all’autonomia fosse già assegnato. Sarebbe più facile per il bambino disabile, sarebbe più facile per la classe, sarebbe più facile per il corpo docente.
Secondo me una soluzione si può trovare. E’ un problema innanzitutto organizzativo, credo.
La seconda questione riguarda la copertura finanziaria. Le scuole a luglio comunicano al Comune i bisogni di ore di assistenza. Negli ultimi anni non sono mai state soddisfatte in modo completo. Eppure il Comune ha le risorse, potrebbe destinarle per questo servizio, che ritengo importantissimo, per la dignità dell’alunno disabile. La mancanza di questa parte di finanziamento fa sì che qualche bambino/alunno rimanga per qualche ora senza copertura, da solo insomma, con tutto il disagio conseguente.
Anni fa un ente privato copriva questo costo per il Comune. Se proprio il Comune non riesce a coprire interamente questa spesa, chissà che non si riesca di nuovo a trovare un finanziamento privato. In un territorio così ricco come quello albese si potrebbe così garantire tutto il tempo-scuola in modo serio e dignitoso a tutti i bambini, disabili e non.
Nel mio percorso di studi e lavorativo ho imparato che i problemi complessi hanno bisogno di tempo per essere risolti e di comunità. Sono fiduciosa che la città di Alba e la comunità tutta saprà trovare la strada per risolvere questo annoso problema.
Manuela Sciutto
Lista Alba città per Vivere