Una provincia che non è solo un forziere di materie prime eccezionali ma anche un’inesauribile ricchezza di spunti da cui trarre un costante insegnamento per il futuro. Proprio il futuro è stato al centro della premiazione che si è tenuta domenica 26 settembre nella Città dei Formaggi (Scarnafigi ndr) dove i nati del 2020 di Ruffia e Scarnafigi sono stati omaggiati con una forma di Bra, Raschera e Toma Piemontese Dop.
«è stato un evento dall’elevato valore simbolico, che rappresenta un “trait d’union” tra il passato di queste terre e il futuro rappresentato dai bambini premiati» ha commentato Franco Biraghi Presidente dei tre Consorzi di tutela. Un appuntamento fisso, reiterato ogni anno, che si è confermato anche per il 2021 un’iniziativa di successo in cui è evidente come queste eccezionali perle lattiero-casearie partano da molto lontano, forti di quegli insegnamenti del passato che consentono di dar vita ad un domani pregno di soddisfazioni.
«Siamo molto fieri di poter dar modo a questi piccoli rappresentanti del domani che verrà di entrare a contatto con specialità simili» ha evidenziato Marco Quaglia, vice presidente dei Consorzi «che portano con sé sapori eccezionali: dalla sapidità del Bra Duro alla delicatezza del Bra Tenero, dalla morbidezza del Raschera alla dolcezza della Toma Piemontese, le sfaccettature di gusto sono innumerevoli e pronte a soddisfare ogni palato».
Sebbene siamo abituati a vedere da sempre questi formaggi sulle nostre tavole, la storia delle Dop affonda le radici secoli orsono, un vero e proprio valore aggiunto per prodotti che sono già una garanzia.
L’idea di consentire ai 29 premiati di venire a contatto fin da subito con quei sapori che li accompagneranno a lungo si rivela, dunque, un pensiero dall’alto valore simbolico per far si che le generazioni di domani possano accostarsi alle eccellenze che connotano il nostro territorio con cognizione di causa. «è fondamentale secondo noi avvicinare questi bambini ai sapori che caratterizzano le loro terre nel modo più naturale possibile» ha sottolineato Federico Villosio, «Ci auguriamo che sia il modo migliore per renderli consapevoli del patrimonio gastronomico da cui sono circondati». Un approccio culinario che spiegherà chiaramente quella luce negli occhi che caratterizza lo sguardo che si posa su un piatto di polenta accompagnata da una gustosa fetta di morbida Toma Piemontese o l’appagamento gustativo di fronte agli intramontabili gnocchi al Raschera; queste ultime sono soltanto alcune delle innumerevoli proposte che le Dop consentono di proporre su una tavola imbandita: dai piatti più amati della tradizione come il risotto mantecato al Bra Duro, a proposte innovative (avete mai provato la pizza al Bra Tenero?), da creativi “finger food” perfetti per gli aperitivi a rapidi snack come lo squisito tramezzino alla Toma Piemontese. Una miriade di possibilità per quattro Dop che «si confermano dei punti di partenza perfetti sia all’interno di diverse ricette che in purezza, quando possono sfoderare le loro peculiarità di gusto più intrinseche» ha messo in luce Federico Villosio. Proprio una degustazione di questi formaggi ha accompagnato la premiazione, il modo migliore per far rilucere le qualità che contraddistinguono le perle lattiero-casearie della Granda. Un orgoglio che cresce anche e soprattutto per il modo in cui le Dop tengono fede ai valori su cui hanno fondato il proprio successo. La qualità, in primis, senza dimenticare la costante attenzione alla filiera che dalla materia prima conduce al prodotto finito e che dimostra come una secolare maestria costituisca la base più solida su cui innalzare la cattedrale del gusto. Quest’ultimo, poi, non è mai venuto meno alle aspettative, dimostrandosi un fattore di successo per confermare la potenza di simili formaggi. La fiducia da parte dei consumatori e l’attaccamento che hanno dimostrato ne sono la riprova. La garanzia di un connubio costante tra genuinità e gusto non è affatto scontata e Bra, Raschera e Toma hanno saputo tener fede alle aspettative nel corso degli anni, riconfermandosi come sapori imprescindibili sul palcoscenico lattiero-caseario. Una costante che profuma di sicurezza, sempre al passo con i tempi e con le innovazioni, e che consente di guardare al domani con fiducia ed entusiasmo.
«Viviamo in una provincia che sta diventando sempre più vecchia» ha concluso Franco Biraghi «e premiare queste nuove generazioni ha per noi un duplice valore: celebrare il futuro nella sua forma migliore, attraverso il saper fare del passato, e consegnare una forma che è simbolo di buon auspicio. Quello di crescere accompagnati sempre dai sapori buoni e genuini del nostro territorio».
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