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Festeggiati i 25 anni di Grande Cuneo

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Si è svolto nell’elegante e suggestiva cornice di Tenuta Berroni a Racconigi il 25° anniversario dell’Agenzia Generale di Cuneo Corso Gramsci -Grande Cuneo.
Ad accogliere le tante autorità presenti, tra i quali il Prefetto di Cuneo Fabrizia Triolo, il presidente della Provincia e Sindaco di Cuneo, Federico Borgna, numerosi consiglieri regionali, i sindaci del territorio, rappresentanze di categoria e naturalmente i vertici di Assicurazioni Generali tra i quali il presidente Gabriele Galateri di Genola e Marco Sesana, amministratore delegato di Generali Italia, sono stati Valerio Oderda, Silvio Rostagno, Diego Ariaudo, Elio Correndo e Alessandro Bonino, titolari di Grande Cuneo, agenzia che si è sempre impegnata mettendo al centro delle proprie priorità il valore dei clienti, del territorio, dell’impegno so­ciale, dell’emergenza sanitaria che ha caratterizzato questi ultimi anni.
«La giornata è stata un condensato di emozioni», ha sottolineato Valerio Oderda, «in virtù della storia della nostra agenzia, della nostra realtà. Ci si accorge di questi 25 anni solo guardandosi indietro e fermandosi a tracciare le linee per il futuro, soprattutto guardando alle esperienze e nel contempo cercando di migliorare e costruire qualcosa di nuovo, immaginando le trasformazioni positive per la nostra attività.
Perché la nostra è senza dubbio una professione, ma anche un pezzo di cuore, una parte significativa della no­stra vita».
Nel futuro di Grande Cuneo c’è un progetto: «Il nostro desiderio», continua Oderda, «è essere sempre più partner di vita, che è poi il leit motiv di Generali, una mission che condividiamo e attuiamo quotidianamente. Vogliamo essere vicini ai nostri clienti, seguirli, aiutarli, sostenerli. Facendo in modo che la funzione sociale di essere assicuratori tutelando beni, attività e persone, si concretizzi in un complessivo e globale miglioramento per tutti. Ci piacerebbe che il nostro modello resistesse a noi stessi e alle persone. La ricorrenza che abbiamo celebrato serve proprio a ribadire la nostra riconoscenza nei confronti dei nostri 16.000 clienti e verso il territorio che è ricco di straordinarie eccellenze paesaggistiche, artistiche, ma anche imprenditoriali».
E proprio di evoluzione del territorio e sue peculiarità ha parlato il professor Giovanni Qua­glia, presidente della Fonda­zione Crt e storica guida della Provincia, nel corso di un dialogo schietto e aperto con il giornalista Giampaolo Testa. Nel colloquio informale sono stati ripercorsi 25 anni di avvenimenti e vicende che hanno colpito la Granda: in particolare l’alluvione del ’94 e ’96 e l’incendio avvenuto nel 1999 alla Michelin di Cuneo che ha devastato il reparto “Zeta” (20 mila metriquadrati di superficie) dove si producevano e si stoccavano le materie prime per gomme che venivano poi inviate nelle altre fabbriche del Gruppo.
«La nostra provincia è cresciuta in questi ultimi 25 anni», ha sottolineato il professor Quaglia, «sulla base di presupposti e di condizioni strutturali e soprattutto culturali che ne avrebbero determinato un successo come quello attuale nel panorama Europeo ed internazionale. Il presupposto rimane l’attaccamento a valori profondi della terra, della co­munità; le aziende strettamente legate alle istituzioni locali e territoriali, ma anche alla società civile organizzata, la capacità delle imprese di creare valore non solo economico, legittimo, ma an­che sociale; un senso profondo delle istituzioni e poi amministrazioni locali che hanno lavorato bene… Per il futuro occorre ragionare di rafforzamento sul fronte dell’internazionalizzazione e alla luce anche dell’attuale situazione economica e sanitaria è legittimo chiedersi come ripartire. Spesso mi domando: avremmo un futuro che sarà all’altezza del passato? Io sono convinto che tutti dovremmo applicarci per dar vita ad un neo-personalismo comunitario che ci permette di passare dall’“io” al “noi”, ma non solo… Aggiungo, “noi insieme”, come comunità. Se riusciremo a fare questo, e in questa terra i presupposti ci sono, avremmo centrato un ambizioso obiettivo. Occorre però rafforzare anche nei giovani il sistema valoriale che la nostra terra racchiude: è necessario avere il coraggio di farla emergere, così come i nostri padri e i nostri insegnanti hanno fatto con noi».
Giovanni Monge Roffarello e Davide Lauro, rispettivamente fondatore e ceo di Officine Mattio e co-fondatore, hanno illustrato alla platea presente il loro sogno che ha dato vita ad una start up che, dopo un anno di studi, di ricerche, di nuove idee e obiettivi, ha dato origine a biciclette “made in Italy”, anzi “made in Cuneo” riconosciute internazionalmente per unicità, tradizione e innovazione.
Nel corso dell’evento uno speciale modello, prodotto da Officine Mattio e personalizzato Generali è stato omaggiato al presidente Gabriele Galateri di Genola che ha gradito l’omaggio rassicurando i presenti «la userò partendo da Suniglia per andare a trovare Giovanni Quaglia a Genola».
«Cuneo e la provincia Granda hanno doti straordinarie, ma ci è sempre mancato un po’ l’aspetto internazionale che oggi fortunatamente stiamo colmando». Ed ha aggiunto: «Essere qua oggi, celebrare i successi di questo territorio mi colpisce. In questa terra ho trascorso l’infanzia e vedere il radicamento di Generali mi inorgoglisce facendomi comprendere il valore del contatto diretto con i clienti e il magnifico apporto degli agenti, cuore nevralgico della nostra attività».
Di ricerca e innovazione ha parlato Marco Sesana, amministratore delegato di Generali Italia che ha ribadito: «Gli investimenti realizzati in tecnologia e processi organizzativi ci han­no consentito di lavorare a distanza fin da subito durante l’emergenza Covid-19. Ma la vera sfida è stata lavorare insieme, e questo lo abbiamo potuto realizzare solo investendo sulle persone e sulla loro energia. Quando si parla di tecnologia e digitalizzazione non si parla di hardware, ma di software. Si parla di nuove idee e nuovi comportamenti, di persone che reinventano il loro modo di approcciare le cose, insieme ad altre persone».
La serata si è conclusa con una cena che ha presentato le eccellenze enogastronomiche del territorio.