L’anfiteatro di colline che abbracciano il maestoso castello di Barolo è stato il palcoscenico naturale dell’incontro organizzato da Confapi Cuneo. Gli oltre 150 imprenditori della piccola e media impresa di Cuneo e provincia presenti all’evento sono stati convocati dal presidente Pierantonio Invernizzi che ha posto al centro dell’incontro un tema di forte attualità: Recovery Fund, un’opportunità per il territorio. A dettagliare sulle opportunità e sui risvolti, moderati dal giornalista Gian Mario Ricciardi, sono intervenute molte autorità. Dopo i saluti emozionati del presidente della Confapi Cuneo, Pierantonio Invernizzi si sono avvicendati il sindaco di Barolo, Renata Bianco e l’assessore regionale alla Sanità, Luigi Genesio Icardi che ha sottolineato: «Il green pass rappresenta oggi un onere posto a carico delle aziende. Da questo incontro vorrei sollecitare tutti gli imprenditori presenti ad evidenziare le criticità, così da poter costruire insieme, nei primi giorni di ottobre, una circolare che verrà condivisa con il Ministero, al fine di ottenere direttive uniformi e durature».
La sinergia tra pubblico e privato è stato il tema centrale nell’intervento di Roberto Passone, consigliere della Provincia di Cuneo che ha ribadito: «Voi qui oggi rappresentate la forza portante di questo territorio. La provincia Granda sta crescendo è cresciuta e crescerà ancora grazie al vostro impegno e alle vostre risorse. Oggi ciascuno è chiamato ad una sfida da scrivere tutti insieme, senza distinzioni, ma con una forte coesione tra la parte pubblica ed il mondo privato, imprenditoriale. Solo insieme riusciremo a portare innovazione e maggiore crescita su questo territorio, ma occorre migliorare logistica, rete viaria, infrastrutture e banda larga, priorità non più procrastinabili».
Si è addentrato nelle opportunità del Recovery Fund, il senatore Marco Perosino, membro della VI Commissione del Senato, Finanza e Tesoro che ha esposto i numeri: «209 miliardi è la somma che dovremmo restituire, ma tra le buone notizie possiamo annoverare l’incasso di circa il 13% del totale che quanto prima saranno spendibili. Le altre rate arriveranno, ma saranno subordinate a condizioni molto delicate, a cui Draghi e il Parlamento dovranno adempiere. Ricordiamo poi che il 31 dicembre 2023 è il termine entro il quale serviranno i progetti esecutivi, per cui è fondamentale accelerare i processi per avviare e chiudere le gare di appalto, per non perdere i contributi che ci spettano».
Particolarmente interessante è stata l’analisi di Eugenio Puddu, Senior partner Deloitte, realtà da sempre vicina agli imprenditori in oltre 150 paesi, che ha descritto i cambiamenti che hanno interessato la società in questi ultimi due anni, soprattutto a seguito dell’emergenza sanitaria, ma non solo. «I segni del cambiamento c’erano già nella società; l’emergenza li ha accelerati. Basti pensare a quello che è accaduto sul fronte della digitalizzazione; però l’aspetto centrale del cambiamento rimane quello di abbracciare l’onda finanziaria che arriva dall’Unione Europea, più specificatamente il PNRR, in modo da modificare alcune tendenze e portarci verso una nuova dimensione di futuro. Tendenze che riguardano la digitalizzazione, istruzione, infrastrutture, inclusione e salute e naturalmente transizione ecologica».
Il senatore Mino Taricco, membro della IX Commissione del Senato (Agricoltura e produzione agroalimentare) ha posto l’accento sulle priorità delle risorse: «Entro il 2022 dovremo aver trovato collocazione al 70% delle risorse in arrivo con il Recovery Fund. È un’opportunità che porterà valore aggiunto a tutto il vivace sistema imprenditoriale cuneese. Essendo questa provincia a forte vocazione agricola, credo che i fondi previsti sia per la logistica, sia per le filiere, sia per la meccanizzazione, non potranno che portare benefici».
Il senatore Giorgio Maria Bergesio, anche lui membro della IX Commissione del Senato (Agricoltura e produzione agroalimentare) ha invece sottolineato: «Ottima la crescita italiana, con il PIL che salirà quest’anno a 1.700 miliardi di euro, ma non possiamo dimenticare che il nostro debito pubblico viaggia intorno a quota 2.700 miliardi. Gli investimenti sulla filiera agroalimentare ammontano all’incirca sui 25 miliardi. La sfida si gioca su diverse misure: sulla riforma della giustizia, sul tema fiscale, e poi su infrastrutture e logistica, sentito punto debole del nostro territorio».
L’onorevole Monica Ciaburro, segretario della XIII Commissione della Camera dei Deputati (Agricoltura), ha rimarcato: «Gli esecutori del PNRR saranno Regioni, Province e Comuni. È forse passato un po’ il messaggio che qualcuno potrà avere un pezzetto di qualcosa: vero, ma deve essere inserito in un puzzle più ampio che abbia un senso d’insieme ora e per i prossimi 20 anni. Perché in verità questi sono soldi presi in prestito dai nostri figli e nostri nipoti, per cui occorre coltivare un profondo senso di responsabilità».
Ha chiuso il parterre degli interventi, l’onorevole Flavio Gastaldi, membro della XIII Commissione della Camera dei Deputati (Agricoltura), che ha chiosato sostenendo: «Il Recovery è un’opportunità, la chiave per potere accedere velocemente ai bandi che via via si concretizzeranno».